C’è un progetto da 400mila euro che si aggira come un fantasma tra gli uffici della Provincia di Chieti nonostante il finanziamento deliberato dalla giunta regionale oltre due anni fa [LEGGI] dopo la visita di D’Alfonso nel 2015 [LEGGI].
Parliamo ovviamente dei lavori di sistemazione della frana eterna sulla Sp 150 tra Guilmi e Carpineto Sinello che – dopo il distacco avvenuto nel 2013 – periodicamente torna d’attualità grazie alle piogge che favoriscono la già inesorabile discesa a valle, sulla strada, della colata di fango.
E a tornare d’attualità, altrettanto periodicamente, sono anche gli annunci di un’imminente sistemazione. Gli ultimi risalgono alla conferenza stampa di fine mandato del presidente della Provincia, Mario Pupillo. Sollecitato sulla martoriata viabilità del Vastese, il vicepresidente Antonio Tamburrino rassicurò ancora una volta: “A breve ci sarà la gara d’appalto” [LEGGI].
[ant_dx]Non è dato sapere però nel vocabolario dell’ente provinciale quale lasso di tempo corrisponda al termine “breve”. Quella dichiarazione era del 5 ottobre scorso. Dopo oltre un mese, della gara d’appalto non c’è ancora nessuna notizia come confermato dal sindaco di Guilmi, Carlo Racciatti. Un anno fa la ditta incaricata ha anche eseguito le indagini geologiche: insomma, ci sarebbero tutte le condizioni per partire, ma pare che il progetto non sia ancora arrivato negli uffici dei responsabili del procedimento. Tra l’altro, per la Sp 150 la ripartizione dei 9 milioni di euro per le strade del Vastese prevede 670mila euro di asfalti: si metterà nuovo catrame in un tratto a perenne rischio frana?
Il medesimo discorso vale per la voragine che ha colpito la stessa strada in territorio di Gissi, al km 11, dove è possibile apprezzare la stratificazione degli asfalti che si sono succeduti negli anni senza un intervento risolutorio: per questo tratto sono stati destinati 100mila euro [LEGGI].
Il finale di questa storia per ora è intuibile: per un altro inverno i mezzi comunali dovranno fare la spola tra il paese e il tratto colpito dalla frana per rimuovere il fango e i cittadini, in caso di forti piogge, nella migliore delle ipotesi, torneranno a casa a bordo di una ruspa come già accaduto nel marzo del 2017 [LEGGI].