Il costone orientale di Vasto è inserito sia nel Piano frane della Regione, che nella conseguente delibera del Cipe. Mancano i 600mila euro necessari a causa dei ritardi del Ministero dell’Ambiente, che non ha ancora sottoscritto il documento necessario a sbloccare il finanziamento. Così, in sintesi, Giuseppe Forte, vice sindaco di Vasto e assessore ai Lavori pubblici, risponde al senatore Gianluca Castaldi. Continua il botta e risposta sui finanziamenti necessari a scongiurare il rischio frane lungo la balconata panoramica della città.
“Corre l’obbligo di intervenire per fare chiarezza sui finanziamenti richiesti dal Comune di Vasto per il consolidamento di alcuni tratti del costone orientale della città interessato da dissesti idrogeologici. Contrariamente a quanto riferito in questi giorni da chi svolge a Roma il ruolo di rappresentante di questo territorio ma che, in effetti, ad oggi in circa 6 anni di carica pubblica nulla ha prodotto per questa città, preme precisare che il Comune di Vasto risulta inserito nella ‘delibera Cipe numero 25 del 10 agosto 2016, Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 – Aree tematiche nazionali e obiettivi strategici. Piano Frane ed erosione costiera’.
Sarà bene ricordare che la Giunta Regionale d’Abruzzo, con la deliberazione numero 169 del 6 aprile 2017, aveva approvato l’elenco degli interventi inseriti nel Piano frane ed erosione costiera trasmesso al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. In tale elenco Vasto figura come terzo intervento con la dicitura ‘Vasto – Capoluogo comunale – Loggia Amblingh – Piazza Marconi’ per un importo di 800 mila euro. In data 17 novembre 2017 si procedeva quindi alla sottoscrizione delle Convenzioni di finanziamento con gli Enti Attuatori, che di fatto sancivano l’avvio delle procedure per la cantierizzazione delle opere; tali Convenzioni venivano successivamente trasmesse agli stessi Enti Attuatori.
Inoltre, con la nota numero 67078 del 2018, datata 08 marzo 2018, la Regione Abruzzo sollecitava il Ministero alla sottoscrizione dell’addendum dell’accordo. In detta nota si legge testualmente: ‘Alcune di queste progettazioni sono già pervenute presso il servizio e sono in corso le istruttorie relative così come continuano a giungere al Servizio sollecitazioni anche formali, l’ultima in ordine di tempo da parte del Comune di Vasto del 06 marzo 2018, nelle quali gli Enti Attuatori dimostrano preoccupazione per la mancata sottoscrizione dell’Accordo integrativo o Addendum e paventano i loro timori circa la effettiva disponibilità di tali somme’.
La nota in questione, a firma del direttore regionale ingegner Emidio Primavera e del dirigente del servizio, dottor Sabatino Belmaggio, prosegue con queste parole: ‘In ragione di quanto sopra si chiede con ogni cortese sollecitazione la sottoscrizione dell’addendum all’accordo di Programma 2010 ed il conseguente trasferimento sulla contabilità Speciale del Presidente in essere delle somme necessarie a far fronte agli impegni che questa Regione dovrà a breve onorare nel confronto degli Enti Attuatori’.
Con successiva mail del 07 agosto 2018, proveniente dal Ministero dell’Ambiente, è stata inviata la bozza dell’Addendum all’Accordo di Programma 2010, 3^ Atto Integrativo, e dei relativi allegati cui la Regione non ha osservato nulla rispondendo prontamente con mail del 09 agosto 2018.
Ad oggi, però, ancora non è definita una data certa relativamente alla sottoscrizione dell’Accordo e l’ultimo sollecito è avvenuto in data 30 ottobre 2018 con la nota Prot. n. 298939.
In riferimento, poi, alla dichiarazione rilasciata nei giorni scorsi da un ‘cittadino rappresentante del popolo’ preme precisare che il Comune di Vasto risulta inserito anche nell’elenco di cui al Fondo Progettazione.
E’ auspicabile – conclude Forte – che quanti rappresentano questa città e questo territorio a livello regionale e nazionale facciano sentire la loro voce seguendo passo passo l’evoluzione dell’iter della pratica in questione”.