Nel settembre scorso avevano suscitato sconcerto le foto dell’acqua del fiume Sinello totalmente nera che attraversava il bosco di don Venanzio. Dopo le prime segnalazioni, partirono le indagini di guardia costiera e carabinieri forestali coordinate dalla Procura della Repubblica di Vasto [LEGGI] che qualche giorno fa hanno permesso di risalire all’origine dell’inquinamento: lo scarico incontrollato di acque contaminate provenivano da una cantina produttrice di vini del Vastese della quale le forze dell’ordine non forniscono ulteriori dettagli.
Stamattina, l’intero impianto di trattamento dei reflui industriali è stato sequestrato e il titolare è stato denunciato per inquinamento e danno ambientale.
“L’inquinamento – spiegano guardia costiera e forestali – era stato individuato a fine settembre quando erano pervenute segnalazioni in merito al fiume Sinello che era diventato di colore scuro (fiume nero) e con la presenza di esalazioni maleodoranti. L’attività che ha visto impegnato il personale di entrambi i comandi per più giorni è stata svolta congiuntamente al personale dell’Arta che ha affiancato i militari nelle fasi di campionamento ed individuazione della fonte inquinante.
[ant_dx]La squadra così composta ha dapprima risalito il corso del fiume Sinello per centinaia di metri fino ad individuare un ruscello di colore rossastro che andava a sfociare proprio dentro il corso d’acqua principale.
Gli investigatori sono risaliti quindi attraverso la fitta vegetazione andando ad individuare un tubo sintetico da dove era evidente la fuoriuscita di liquidi e sostanze riconducibili ad attività industriali di lavorazione dei prodotti vitivinicoli.
Seguendo a ritroso il tracciato del tubo tramite i pozzetti di ispezione, si è potuto quindi accertare che il tutto partiva da alcune vasche di raccolta dei reflui industriali di una importante cantina nel Vastese.
È stato quindi ordinato l’immediato termine dell’attività di immissione di sostanze nocive nel fiume e iscritto nel registro degli indagati il titolare dell’azienda per i reati di scarico di reflui industriali non trattati e con valori ben superiori ai limiti di legge e per aver abusivamente cagionato una grave compromissione delle acque del fiume Sinello e della riserva naturale del Bosco di don Venanzio nel Comune di Pollutri.
Gli accertamenti condotti hanno quindi portato al sequestro preventivo dell’impianto di depurazione e trattamento dei reflui nonché di tutte le vasche, pompe ed attrezzature connesse con lo scarico dei reflui, consentendo il termine di qualsiasi immissione incontrollata da parte dell’azienda di liquidi e materiali nel fiume e scongiurando quindi più gravi conseguenze a danno dell’ambiente fluviale e costiero.
Le attività di controllo continueranno con l’intento di prevenire inquinamenti di ogni genere e l’operazione appena conclusa deve essere da monito per chi pensa di poter gettare sostanze e materiali nei corsi d’acqua e nell’ambiente senza rispettare la normativa ambientale ed in particolare il Codice in materia ambientale”.