La storia della statua di Gabriele Rossetti nella piazza a lui dedicata è forse ancora più movimentata della sua vita. Una serie di peripezie ha fatto in modo che la sua costruzione si protrasse per circa 60 anni.
L’idea venne lanciata dal garibaldino vastese Giuseppe de’ Conti Ricci a nove anni dalla morte dell’autore. L’amministrazione comunale però era impossibilitata a raccogliere le giuste risorse finanziarie per portare a compimento l’opera. Nel 1871 il Comune acquistò il conio di una medaglia commemorativa del poeta eseguita dall’artista romano Cerbara da cui vengono tirati centro esemplari per diffondere il verbo e cercare i giusti finanziamenti.
Niente da fare. Nel frattempo, si dedicò a Rossetti una lapide – compilata dall’avvocato Vincenzo Zecca nel Museo Archeologico – il teatro e una via. I doni degli scritti di Gabriele alla città da parte di suo figlio William Michael rinvigorirono il dibattito che prese le dimensioni di un progetto completo del cui disegno si occupò l’artista Alfonso Celano.
Nel 1897 si formò un comitato popolare per la costruzione del monumento. I fondi arrivarono solo nel 1904, con i contributi di provincia, Re e della famiglia Rossetti a Londra. Dieci anni più tardi la statua giunse ad assumere una forma definita nel bozzetto dell’artista Filippo Cifariello, elogiato anche da Benedetto Croce. La Guerra però portò via questa possibilità, rimandandola per l’ennesima volta.
Finalmente nel 1919 il sindaco Zaccagnini diventò presidente di un comitato permanente rafforzato dalle successive amministrazioni. Nel marzo del 1925 arrivarono la statua, i quattro medaglioni raffiguranti i figli di Gabriele precedendo il basamento a rilievo dell’artista Angelo Pasquale Gravinese. Il 12 settembre del 1926, alla presenza del principe ereditario Umberto di Savoia avvenne l’inaugurazione della statua assieme all’Acquedotto Sinello e alla nuova scuola.
L’altro piccolo monumento dedicato a Rossetti è collocato in una nicchia nel foyer del Teatro Rossetti ed è opera di Alfonso Celano. È considerato più fedele alla figura del Tirteo d’Abruzzo.
Ringraziamenti a vastospa per la storia dei due monumenti.