L’incarico di smaltire le discariche abusive fu affidato all’associazione Baschi azzurri per risparmiare e garantire un servizio costante grazie all’impegno dei volontari. Così Luciano Lapenna ha giustificato in Tribunale la scelta compiuta dalla sua amministrazione quattro anni fa.
L’ex sindaco ha risposto alle domande nell’udienza di ieri, dinanzi al collegio giudicante, composto dal presidente, Bruno Giangiacomo, e dai giudici a latere Stefania Izzi e Michelina Iannetta. L’accusa era rappresentata, come dall’inizio del processo sullo smaltimento delle discariche abusive, dal pm Michele Pecoraro.
“Nel corso dell’esame – riassume Alessandra Cappa, avvocato di Lapenna – l’ex sindaco ha spiegato le ragioni della scelta dell’amministrazione comunale: sul territorio si riscontravano tante discariche abusive, persino nell’area Sic (sito d’interesse comunitario, sottoposto a tutela ambientale dell’Unione europea, n.d.r). La rimozione e lo smaltimento furono affidati, nel 2013, ad alcune ditte. Per questo servizio, il Comune spese 300mila euro. Per ripulire il territorio senza pagare somme che avrebbero fatto tremare i bilancio di qualsiasi municipio, l’amministrazione Lapenna decise di affidare l’incarico al gruppo di volontari, con un notevole risparmio, visto che l’associazione percepiva solo un rimborso spese, garantendo l’incisività del servizio, dato che le imprese specializzate intervivano una tantum, a chiamata, mentre i volontari svolgevano un lavoro costante, anche nei giorni festivi”. In base alla convenzione stipulata, l’associazione percepiva 2mila 500 euro al mese.
L’inchiesta riguarda lo smaltimento delle discariche relative al 2014 e coinvolge 9 imputati, tra cui i membri della Giunta comunale allora in carica. Il Comune di Vasto, rappresentato dall’avvocato Nicolino Zaccaria, si è costituito parte civile contro gli stessi ex amministratori (alcuni dei quali fanno tuttora parte della Giunta o del Consiglio), come deciso da un voto del Consiglio comunale nella seduta del 25 luglio 2018. L’inchiesta è nata da un esposto presentato da Antonio Parisi, ex responsabile del gruppo di protezione civile Radio Cb Histonium e attuale referente locale dell’associazione ambientalista Accademia Kronos.
Oltre a Lapenna, interrogati anche diversi testimoni della difesa. La fase istruttoria si concluderà nell’udienza di febbraio, quando saranno sentiti gli ultimi testi. Poi il presidente del Tribunale fisserà la data della discussione che precederà il verdetto della corte.