Il sindaco di Castiglione Messer Marino, Felice Magnacca, ascolta con attenzione le parole dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle che annunciando i due milioni di euro per la riapertura del viadotto Sente [LEGGI]. Dal giorno della chiusura, il 18 settembre, la sua comunità si è vista piombare addosso gli ennesimi disagi legati ad una viabilità al collasso, già segnata da strade chiuse o percorribili con molta difficoltà e poca sicurezza. Se per andare ad Agnone, il centro più vicino dove ci sono l’ospedale, le scuole superiori, e diversi servizi essenziali, prima bastavano pochi minuti, oggi per i Castiglionesi ce ne vogliono più di trenta, dovendo perccorere la vecchia Istonia. In paese, per indicarcela, la chiamano “La mulattiera” e, percorrendola, non appare proprio un’esagerazione. Il viadotto Sente, ora chiuso, è ben evidente nella vallata, con l’imponenza dei suoi 185 metri di altezza, ed è alla sua riapertura che si aggrappano le speranze di comunità che avvertono il rischio di isolamento.
[ads_dx]I due milioni che arriveranno con l’emendamento al decreto Genova permetteranno di poter raggiungere Agnone in tempi umani. “Finalmente, dopo molte pressioni che vengono dal basso, coinvolgendo la provincia, la Regione e il Movimento 5 Stelle con i suoi rappresentanti parlamentari, abbiamo avuto la notizia dei due milioni di euro a disposizione per la messa in sicurezza e la riapertura del ponte Sente – dice il sindaco Magnacca – . Per noi è un collegamento estremamente importante per la comunità castiglionese e non. Considerando che Agnone è il punto più vicino, ad esempio, per ospedale e scuole superiori. È un’opera di estrema importanza non solo per le due comunità ma è un’opera ingegneristica tra le più importanti d’Italia e merita attenzione e manutenzione e tutto ciò che serve per mantenerla efficiente“.
Il primo cittadino, nell’incontro con i rappresentanti pentastellati nella palestra della scuola di Castiglione chiede, a nome dei suoi concittadini, di far presto. “Noi ringraziamo chi si è impegnato per trovare i fondi e vigileremo affinchè il procedimento di riapertura si velocizzi anche perchè la strada alternativa, la ex statale 86, dopo trent’anni di abbandono oggi si presenta in condizioni non ottimali per la transitabilità. Andiamo incontro all’inverno quindi la nebbia, la pioggia, la neve, possono ostacolare l’efficiente percorrenza del tratto. Chiederemo alla provincia di Chieti e di Isernia di velocizzare il processo di sistemazione dei punti più critici affinchè si possa transitare in sicurezza nell’attesa della riapertura del Sente”. È notizia di ieri che le due province hanno stanziato dei fondi d’urgenza per sistemare almeno le criticità più evidenti ma occorre fare in fretta perchè oggi quella strada è cruciale per gli abitanti dell’Alto Vastese.
“Oggi abbiamo una situazione critica viaria molto grande. La strada che collega Castiglione e Fraine è interrotta da tre anni per la frana, i fondi ci sono, i lavori erano iniziati, sono durati forse una settimana, poi si sono fermati perchè si attende l’approvazione di una variante sostanziale al progetto. Noi stiamo sollecitando anche quello perchè siamo costretti a percorrere una strada alternativa comunale che a livello di sicurezza è molto più bassa, soprattutto per gli alunni che ogni giorno vengono qui a scuola da Fraine”. E poi la “strada provinciale per Montazzoli, che è percorribile ma c’è un tratto interessato da frana che deve essere completato ormai da 4-5 anni. Non nascondiamo che le criticità interessano il manto stradale sia della provinciale 152 che la provinciale per Schiavi d’Abruzzo dove ci sono dei tratti davvero impercorribili. Speriamo che con i fondi del Masterplan questi lavori vengano fatti per evitare che i danni che oggi già ci sono si aggravino ulteriormente richiedendo poi fondi molto più consistenti rispetto a quelli che occorrerebbero oggi per ripristinare una viabilità efficiente”.
La chiusura del viadotto Sente, che si aggiunge ai tanti altri problemi di viabilità, ha messo a dura prova la resistenza di tanti cittadini che, ogni giorno, devono spostarsi dal paese per andare a scuola, per recarsi a lavoro sulla costa o in Val di Sangro. Qualcuno, guardando il ponte rimasto chiuso, mormora “da qui saremo costretti ad andarcene via”. Ma il sindaco Magnacca, dallo scorso anno alla guida del Comune di Castiglione, non si perde d’animo. “Noi siamo nati qui e vogliamo rimanere qui perchè abbiamo una dignità. Vogliamo difendere con tutte le nostre forze il territorio. Facciamo dei sacrifici per raggiungere il posto di lavoro e chiediamo alle istituzioni che ci siano le attenzioni che meritiamo, come tutti i cittadini della regione Abruzzo e dell’Italia”.