E’ trascorso oltre mezzo secolo da quel 1965 che fu il suo ultimo anno da sindaco di Firenze. Ma l’insegnamento di Giorgio La Pira è ancora attuale per chi lo ha conosciuto e in coloro che ne hanno studiato l’attività politica. Una condotta politica che sembra lontana anni luce da quella dell’epoca attuale. “Arrivò a fare il sindaco con un soldo in tasca e, quando finì, non aveva più neanche quello”, sottolinea il professor Mario Primicerio, presidente della Fondazione Giorgio La Pira, l’allievo che, negli anni Novanta, si è seduto, come il maestro, sulla poltrona più importante di Palazzo Vecchio: Primicerio, infatti, è stato sindaco del capoluogo toscano dal 1995 al 1999.
Nella sala convegni della chiesa di San Paolo, centinaia di persone partecipano al dibattito organizzato dall’Unione giuristi cattolici italiani, di cui è presidente locale Raffaella Valori, insieme al parroco, don Gianni Sciorra, e moderato dal senatore Luciano D’Alfonso, che sollecita con una serie di domande i relatori: oltre a Primicerio, monsignor Romano Rossi, membro della Congregazione delle cause dei santi.
Le interviste ai due relatori.