È passata qualche ora dalla premiazione del torneo di beach volley alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires e per Claudia Scampoli e Nicol Bertozzi, con le loro medaglie d’argento al collo, e Caterina De Marinis, è il momento di rientrare al quartier generale azzurro nel villaggio olimpico argentino, accolte da grande entusiasmo. “Speravamo in un risultato del genere – ci dice al telefono una raggiante Caterina De Marinis – .Abbiamo dimostrato di poter giocare alla pari con le migliori coppie del mondo. Qui tutto diverso rispetto agli altri tornei, ci sono emozioni e sensazioni diverse. È tutto amplificato, a cominciare dalla presentazione prima di entrare in campo, e c’era davvero il rischio che l’emozione potesse giocare brutti scherzi”.
Questo non è accaduto perchè “le ragazze sono state brave nel restare concentrate per tutto il torneo che è stato lunghissimo, di ben 11 giorni, mentre solitamente siamo abituati a competizioni che durano quattro giorni. Questo poteva avere dei pro e dei contro. Senz’altro è stato positivo poter avere tempo per recuperare energie, noi ci siamo allenati tutti i giorni in cui non avevamo le gare. L’aspetto più importante era mantenere alta la concentrazione e in questo Claudia e Nicol sono state brave”.
[ads_dx]Al termine della finale persa con la Russia [LEGGI], come mostrato dalle immagini in diretta, c’è stato un lungo abbraccio tra l’allenatrice vastese e le sue ragazze, qualche nota a caldo sulla partita e poi un solo messaggio: “Ho detto loro di godersi quel momento, di fare festa, perchè lo meritavano davvero”. Le russe erano avversarie temibili “ma le abbiamo messe in difficoltà. Ci è mancata un po’ di continuità nel cambio palla e nel fare quei colpi che invece avevamo fatto bene in altre partite. Sono state brave a non mollare mai, non era semplice, nel secondo set, avere la forza di cercare di riprenderle”.
Di esperienze internazionali Caterina De Marinis ne ha vissute tante, questa però ha qualcosa di speciale. “Io ho vissuto a pieno ogni momento. Abbiamo trovato un’accoglienza stupenda, lo staff del Coni è sempre a disposizione con tutti. E poi il clima che ci hanno fatto vivere gli argentini è incredibile. Con noi italiani c’è sicuramente un legame particolare perchè abbiamo trovato tanti italo-argentini, ma davvero ci siamo sentite accolte. Ora ci concediamo, finalmente, un giorno e mezzo di riposo in cui possiamo anche girare un po’ per Buenos Aires, cosa che non siamo riuscite a fare fino a oggi”.
Il telefono passa poi a Claudia Scampoli. “È stata un’esperienza faticosa ma bella. A parte i primi giorni, in cui non sono stata bene, è stato tutto molto positivo. I giorni di recupero tra una partita e l’altra mi hanno consentito di rimettermi in sesto e poi tutte le sfide sono andate bene”. La partita con il Brasile è stata cruciale, iniziata con lo svantaggio delle italiane e poi finita vittoriosamente. “Per come abbiamo giocato ci è andata davvero bene ad avere vinto. Siamo state brave a non mollare mai, a non abbatterci e alla fine siamo riuscite a vincere”.
Particolarmente entusiasmante è stato il clima di Buenos Airese. “Non mi aspettavo tutto questo. Il villaggio è come una piccola città, sono tutti molto accoglienti, e il pubblico che c’era sul centrale era qualcosa di incredibile”. Oltre alla medaglia d’argento Claudia porterà tra i suoi ricordi proprio “le partite giocate sul centrale. Essere lì su quel campo ti faceva sentire importante”.
L’accoglienza è stata “grandiosa, si è creato un clima, tra tutti gli italiani, come una vera squadra – commenta la 18enne vastese -. Chi non era impegnato andava a vedere le gare degli altri, quando rientravamo negli alloggi dopo una vittoria eravamo accolti come da dei veri compagni di squadra”. Nella stagione c’è ancora un po’ di rammarico per il Mondiale “in cui abbiamo giocato malissimo”, ma è le soddisfazioni argentine ripagano di tutto. “Qui sapevamo di avere un’occasione da non perdere e abbiamo fatto di tutto per arrivare in fondo. Ora non ancora realizzo bene quanto abbiamo vissuto”. E in questi momenti, con la medaglia stretta tra le mani, la dedica è “per la mia famiglia e tutte le persone che mi sono vicine. I pensieri più affettuosi sono per loro”.
Tanta la gioia anche nelle parole di Nicol Bertozzi, 17enne di Cesenatico. “È vero, non ancora riusciamo a realizzare bene tutto. Di certo siamo stra-felici per questa medaglia, è come se avessimo vinto. Il nostro torneo è stato in crescendo, siamo contentissime del risultato raggiunto.
Abbiamo espresso il nostro gioco riuscendo a stare sempre molto unite. Abbiamo creduto in noi stesse e siamo riuscite ad esprimere il nostro potenziale”. La missione non era certo semplice perchè lei e Claudia Scampoli non hanno giocato sempre insieme negli ultimi mesi. “Abbiamo fatto qualche torneo lo scorso anno e l’europeo di qualificazione. Ci siamo allenate insieme due settimane per preparare l’appuntamento ma qui abbiamo incontrato coppie che si allenano sempre insieme. Ma, quando ci si trova così bene in campo, i risultati arrivano“.
Anche per la cesenaticense l’emozione forte è quella di aver giocato in uno stadio pieno di pubblico. “È stata una bella opportunità ed è stato emozionante vedere persone di altre nazioni che tifavano per noi. Ci siamo fatte conoscere per le persone che siamo e la gente ci ha apprezzato. Sentire il tifo di tante persone, oltre che dei nostri connazionali, di Paesi diversi, vedersi chiedere foto e autografi sarà per sempre un bel ricordo di questa manifestazione”.