Sono liberi dalle 16 di ieri due indagati dell’inchiesta Eterno riposo. Cade il divieto di dimora per Antonio Recinelli e Luisito Lategano, che possono tornare a Vasto. Nei loro confronti, il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’obbligo di firma.
Il blitz della polizia è scattato a luglio nell’ambito delle indagini che gli agenti del Commissariato di Vasto, agli ordini del commissario capo Fabio Capaldo, hanno svolto su un presunto giro di tangenti nell’erogazione dei servizi cimiteriali. Il procurarote di Vasto, Giampiero Di Florio, ha parlato di “gestione parallela” dei servizi cimiteriali.
Secondo l’avvocato Antonino Cerella, difensore di Lategano, le somme di denaro venivano, invece, consegnate dagli utenti a titolo di mancia per il lavoro svolto dai tre dipendenti comunali, rimessi in libertà ad agosto. A settembre, però, Recinelli e Lategano sono tornati al cimitero, dove non avrebbero potuto recarsi. Per questo, era scattato un nuovo provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari, misura poi attenuata dal Tribunale del Riesame dell’Aquila, che aveva disposto il divieto di dimora a Vasto. Ora possono fare ritorno in città e nei loro confronti grava il solo obbligo di firma: il gip, Italo Radoccia, ha accolto l’istanza degli avvocati difensori, Cerella e Baccalà.
In tutto, gli indagati sono 14, compresi i cittadini che, in base alle immagini registrate dalle telecamere degli investigatori, risultano aver pagato.