Ridotte draticamente le ore di assistenza agli alunni con disabilità. E’ quanto affermano i genitori in questa lettera inviata a Zonalocale.
“Noi mamme e papà della Scuola Primaria Spataro di Vasto vogliamo far conoscere alla cittadinanza vastese una piccola storia, e per farlo, citiamo un passo del poeta Fabrizio De Andrè, ‘Se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo’.
La storia comincia il 10 settembre, giorno della riapertura della scuola. Un nuovo anno scolastico comincia, un percorso emozionante attende i nostri figli.
Tutti i genitori condividono con i propri figli il percorso scolastico, caratterizzato quotidianamente da grandi gioie e piccole ansie per un tragitto affascinante che contribuisce a far crescere i nostri piccoli eroi.
Date le premesse, ci si potrebbe chiedere ‘Beh che c’è di tanto straordinario?’ Aspettate e lo scoprirete. La sorpresa che trasforma una storia normale in un romanzo d’avventura è dietro l’angolo.
I nostri figli sono bambini speciali che per vivere con serenità la scuola hanno bisogno di un po’ di aiuto e di tanto affetto. L’amore per il lavoro e la professionalità degli insegnanti della nostra scuola sono encomiabili e fin dal primo giorno hanno accolto i nostri figli con dedizione per contribuire al loro percorso di crescita.
‘Cosa manca allora?’ vi chiederete.
Cari cittadini che non vivete il mondo della scuola e della disabilità, forse non conoscete nemmeno l’esistenza di altre persone fondamentali nel mondo della scuola, persone che svolgono un lavoro altrettanto prezioso per il bene dei nostri figli. Sono gli assistenti educativi, che collaborando con i docenti, contribuiscono alla crescita dei nostri figli e si impegnano per far vivere con serenità la scuola e far superare i piccoli e grandi problemi che quotidianamente si presentano.
Ecco il momento in cui il romanzo d’avventura vive il colpo di scena che mette a rischio la vita serena del protagonista.
Gli assistenti dove sono? Chi lo sa!
E sì cari cittadini questa è la domanda che ci poniamo noi genitori. Questi professionisti che in un romanzo sono gli aiutanti del protagonista, nella vita reale si sono trasformati in esseri misteriosi ed invisibili.
A maggio dello scorso anno scolastico, gli insegnanti hanno avuto un importante incontro con l’equipe della ASL per chiedere le ore di sostegno e le ore di assistenza educativa. Ci chiediamo Perché se a maggio, quindi 4 mesi prima del nuovo anno scolastico, il neuropsichiatra ha richiesto un determinato numero di ore di assistenza, queste ore sono state dimezzate?
Ecco che nel nostro romanzo facciamo la conoscenza dell’immancabile antagonista che gode nel vedere soffrire i nostri protagonisti. Chi è l’antagonista? Presto detto. Nella vita reale si chiama amministrazione comunale. E sì, perché è compito dell’amministrazione comunale garantire le ore di assistenza agli alunni diversamente abili. Vogliamo porre una semplice domanda a chi ha la responsabilità di gestire il servizio di assistenza.
Perché se un’equipe di professionisti chiede con 4 mesi di anticipo delle ore di assistenza, le ore effettivamente assegnate sono la metà? Perché se sono state chieste 8 ore, mio figlio, se è fortunato, viene seguito al massimo per 5 ore? I nostri figli non possono stare in classe in modo autonomo, necessitano dell’aiuto di persone qualificate che permettano di vivere pienamente la giornata scolastica accanto ai loro compagni di classe. La mancanza di queste figure lede il diritto allo studio, reato gravissimo nella scuola dell’obbligo.
Noi chiediamo che questo oscuro antagonista si palesi con un nome ed un cognome che possa dare concrete risposte alle nostre domande.
Vorremmo che gli anni di scuola per i nostri figli fossero davvero un libro d’avventura e non una drammatica realtà.
Concludiamo ricordando nuovamente le parole del maestro, che alla luce di questa storia, diventano ancora più profonde, ‘Se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo!'”