È Mimmo Budano il nuovo presidente dell’Unione dei Miracoli. Nel corso del consiglio della scorsa settimana, il sindaco di Villalfonsina è stato scelto come successore di Antonio Di Pietro alla guida dell’ente che riunisce i Comuni di Casalbordino, Pollutri, Scerni e Villalfonsina. “La presidenza dell’Unione – ha detto Budano, che per la seconda volta ricpre questa carica – riempie di orgoglio perchè vuol dire che un gruppo di persone provenienti da paesi diversi, da esperienze diverse, da posizioni politiche diverse, ti accorda una fiducia. Questo non può che riempire di orgoglio e di gioia, soprattutto per me che sono alla seconda esperienza come presidente dell’Unione.
Nella prima esperienza non fui votato all’unanimità, era un altro periodo, c’erano ancora delle frizioni che andavano smussate. Oggi l’aver avuto la fiducia da tutti voi mi riempie di orgoglio. Essere presidente non vuol dire partire in quarta e fare tutto da solo ma, come è giusto che sia, questo è un ente che si amministra con il massimo della collegialità.
[ads_dx]Abbiamo fatto abbastanza in questi anni, anche nell’ultimo periodo, mettendo insieme alcuni settori, come il sociale. Abbiamo bisogno di accelerare. Il tempo non è molto visto che a maggio scadrà il mio mandato da sindaco, ma questa forse può essere una motivazione in più ad impegnarmi maggiormente”.
Budano sottolinea che l’Unione ha “bisogno di vedersi con maggiore frequenza” ed è per questo che “cercherò di istituzionalizzare una sorta di giunta con cadenza bisettimanale. Non deve essere necessariamente un momento per deliberare ma anche solo per monitorare lo stato di avanzamento delle cose che facciamo. Ed è mia intenzione coinvolgere molto di più anche il consiglio, così da coinvolgere maggiormente nei processi decisionali le amministrazioni”. Due sono le azioni necessarie nei prossimi mesi: “Dobbiamo rafforzare la struttura dell’Unione. Oggi abbiamo due ottimi funzionari che vanno in qualche modo aiutati e implementati. Proviamo a delegare alcuni nostri dipendenti ad occuparsi alle questioni dell’Unione per far camminare le carte”. E poi occorre “delineare cosa deve fare l’Unione. Dobbiamo individuare i servizi da accorpare. Ad esempio, se vogliamo unificare la polizia municipale, poi ci vorrà del tempo per farlo, ma solo così, mettendo nero su bianco le nostre intenzioni, ogni singola amministrazione potrà lavorare in quella direzione. Proveremo a darci una tempistica rispetto agli obiettivi che ci poniamo”.