Mentre in paese in un solo giorno, ieri, si sono raccolte oltre 700 firme contro la discarica della Cupello Ambiente, continua la discussione politica intorno al Civeta.
Dopo mesi di botta e risposta tra i vari attori della vicenda, interviene il gruppo consiliare del Pd che ha convocato un incontro per il prossimo 19 ottobre (ore 18) non per il progetto in Valle Cena, ma per parlare di scelte passate, come conferma il consigliere – ed ex sindaco – Angelo Pollutri: “L’assemblea avrà lo scopo di chiarire alcune scelte fatte dall’amministrazione che mi onoro di aver presieduto e dei piani di sviluppo concreti del Civeta nel rispetto delle norme vigenti relative all’ambiente” e di eliminare la “confusione di ruoli tra presidente dell’Assemblea dei sindaci e promotore di interventi che danneggiano l’immagine degli stessi proprietari dell’impianto, favorendo altri territori e interventi della Regione negli stessi”.
All’incontro al quale tutta la cittadinanza è chiamata a partecipare saranno invitati il commissario del consorzio Franco Gerardini, il direttore dell’impianto Luigi Sammartino e l’attuale sindaco Manuele Marcovecchio.
[ant_dx]D’AMICO RICORRE AL PREFETTO – Come aveva già annunciato nell’assemblea di due settimane fa [LEGGI], il consigliere comunale de il Cambiamento, Camillo D’amico, ricorda di aver richiesto “ai sensi della legge sulla trasparenza amministrativa” l’accesso e la fornitura “di atti per conoscere qualità e quantità di rifiuti conferiti per l’anno 2017 e sino a tutto il 30/6/2018“.
“La richiesta l’ho formulata al consorzio Civeta e, tramite questo, anche alla Cupello Ambiente s.r.l. Il consorzio Civeta mi ha fornito i dati in maniera puntuale e corretta ma la Cupello Ambiente no. Per questa ragione, ho formulato un formale ricorso al signor Prefetto della provincia di Chieti dalla quale attendo ancora un riscontro”.
In attesa del riscontro, D’Amico ha scritto al presidente vicario della Regione Giovanni Lolli e al sottosegretario all’Ambiente, Mario Mazzocca riassumendo la vicenda e chiedendo di “esercitare sia il controllo attento sostitutivo di merito che ridurre alla Cupello Ambiente la possibilità di conferimento dei rifiuti extra consortili solo a quelli di natura regionale”.
Nell’incontro del mese di giugno, lo stesso direttore Sammartino citò la provenienza extra-regionale dei rifiuti per “tutelare 50 posti di lavoro” [LEGGI].