Lavoro, royalties e possibilità per il Comune di concordare la provenienza dei rifiuti da conferire nella maxi discarica da oltre 480mila metri cubi. La Cupello Ambiente, lo scorso 24 settembre, ha inviato allo sportello ambientale della Regione Abruzzo una slide con la quale cerca di ammorbidire i dubbi che aleggiano intorno al progetto in Valle Cena [LEGGI] e rispondere ad alcune delle domande del comitato Via: quali sarebbero i benefici per il territorio e da dove arriveranno i rifiuti [LEGGI].
ROYALTIES E PROVENIENZA DEI RIFIUTI – Innanzitutto, salta all’occhio il passaggio su uno dei punti che finora ha suscitato più dubbi, la provenienza dei rifiuti con il gruppo di Rocco Bonassisa che si dice pronto a discuterne col Comune. “La Cupello Ambiente – si legge – è altresì disponibile a concordare con il Comune di Cupello il flusso temporale e la territorialità dei futuri rifiuti in ingresso“.
La società che attualmente gestisce la terza vasca del vicino Civeta si dice inoltre pronta a stipulare una convenzione con il Comune con la quale “riconoscere in favore dell’ente ospitante una percentuale congrua della tariffa per i rifiuti speciali non pericolosi in ingresso provenienti sia dalla regione Abruzzo che da extra regione” aggiungendo poi che tali contributi “potranno essere utilizzati per il fabbisogno comunale rappresentando così un’ulteriore risorsa a vantaggio della comunità locale”.
[ant_dx]POSTI DI LAVORO – Per la prima volta si fa inoltre accenno alla ricaduta occupazionale. La società parla del 16% dell’investimento da impiegare per il “personale attinto direttamente dai centri per l’impiego territoriali”. L’investimento complessivo previsto (che comprende anche la fase di gestione post-esaurimento con l’estrazione di biogas, LEGGI) è di poco superiore ai 23 milioni di euro.
Leggendo poi il piano finanziario dell’opera emerge che le unità lavorative richieste sarebbero sette: 3 impiegati amministrativi, 2 impiegati tecnico-amministrativi, un addetto alla gurdianeria e manutenzione e un’autista per autocisterna.
Su quest’ultimo aspetto la vicenda sembra assumere le sembianze di un cane che si morde la coda. Come ammesso dall’ingegner Sammartino nel giugno scorso [LEGGI], l’attuale terza vasca del Civeta accoglie rifiuti da fuori regione per mantenere i circa 50 posti di lavoro del polo tecnologico perchè solo con quelli abruzzesi l’impresa non sarebbe sostenibile.
Vale la pena caratterizzare ancora di più quella parte di territorio con una maxi-discarica che per reggere sette posti di lavoro dovrà ricorrere anche a rifiuti extra-regione?
RACCOLTA FIRME – Per il neonato comitato Difesa Comprensorio Vastese la risposta è “No”, per questo stamattina è sceso in strada allestendo un banchetto in occasione della fiera in corso a Cupello. Sarà possibile firmare dalle 9 alle 18 in corso Mazzini.