Sono rimasto esterrefatto dinanzi al video de “Le Iene” sullo stato dei ponti delle Autostrade dei Parchi (A24 e A25), le importanti arterie autostradali che collegano la costa Adriatica di Pescara a L’Aquila e a Roma.
Nel video, si vede l’inviato de “Le Iene” che, accompagnato da un ingegnere, effettua una ricognizione su diversi piloni dei tanti viadotti di queste autostrade, evidenziandone uno stato di evidente abbandono, con cemento e calcinacci che cadono, ferro a vista ossidato e friabile e calcinacci cadenti che instillano seria preoccupazione.
Il servizio de “Le Iene” prosegue, poi, con il pressing dell’inviato sul titolare dell’azienda concessionaria delle suddette autostrade, beccato mentre era sulla sedia del barbiere: costui viene sottoposto ad una incalzante serie di domande, mentre surrealmente il suo barbiere continua a spolverargli le spalle, quasi a consacrare un atroce distacco dalla realtà che le domande e le non risposte certificano, fino alla inevitabile mano sulla telecamera.
Trovo tutto questo abominevole.
È abominevole che una infrastruttura strategica debba ridursi in quello stato, senza che nessuno se ne renda conto. Ma – mi chiedo – tutti lorsignori (amministratori, giudici, funzionari, senatori e consiglieri e deputati) che quasi quotidianamente percorrono quelle autostrade, non hanno mai notato che su quei ponti non c’era mai un cantiere? Nessuno di loro ha mai preso in mano i rendiconti della concessionaria per verificare che rispettasse quantomeno le spese minime di manutenzione previste? Non hanno mai udito nessuna delle associazioni di cittadini che denunciava quello stato di abbandono? Non hanno mai ascoltato quelle persone che hanno le proprie case sotto alcuni di quei ponti le quali, sia pure nel loro italiano casareccio, facevano notare a “Le Iene” i calcinacci che piovevano sulle loro case?
Ma ancora più abominevole è che, ancora una volta, non si muova foglia fintanto che “Le Iene” o “Striscia La Notizia” o un’altra trasmissione televisiva non sollevi un polverone. È come se, delle volte, una verità urlata avesse più dignità di una semplicemente affermata. Spero, infatti, che ora qualcuno indaghi seriamente su questa situazione e identifichi le eventuali responsabilità con chiarezza e con rapidità; tuttavia – mi chiedo ancora – perché non l’ha fatto prima che lo show andasse in onda?
Ricordiamoci che il linciaggio mediatico è l’equivalente moderno della gogna medievale: cambia il mezzo, ma la barbarie è la stessa.
Mi auguro che questa situazione venga chiarita prestissimo ed eventuali responsabilità o omissioni accertate completamente: questa è la sola risposta che una Stato di Diritto deve dare ai suoi cittadini.
L’alternativa, purtroppo, è solo il medioevo culturale perpetrato con mezzi moderni.