“Non sono note le cause che questa mattina alle 5.10 ha impedito all’autista di turno Paolo Sallese, impegnato sulla linea Vasto-Sevel e partito dal terminal bus alle 4.35, di raggiungere lo stabilimento Sevel. L’autobus, con una cinquantina di passeggeri, al chilometro 426, mentre viaggiava in direzione nord si è improvvisamente arrestato per mancanza di potenza al motore e probabilmente di gasolio”.
Lo riferisce un comunicato della rappresentanza sindacale azidendale della Filt Cgil.
“Increduli i passeggeri, qualcuno preso dal sonno ha impiegato qualche secondo per capire cosa stesse accadendo. A quell’ora l’arteria autostradale era molto trafficata e l’autista si è immediatamente portato fuori dall’autobus per fare segnalazioni luminose con una torcia ai veicoli che sopraggiungevano.
Ha quindi subito richiesto l’intervento di una pattuglia della polstrada del comando di vasto sud, che è intervenuta in tempi rapidissimi. Da parte degli uomini di polizia si è provveduto a mettere in sicurezza l’autobus che occupava parte della corsia si marcia normale, delimitandone l’ingombro con la disposizione a terra di torce luminose. Sul posto è giunto anche un veicolo della società autostrade spa che ha contribuito alle segnalazioni opportune.
Nel frattempo e non appena le condizioni lo permettevano, l’autista informava l’azienda dell’accaduto, al fine di assicurarsi un veicolo sostitutivo per portare gli operai sui luoghi di lavoro.
Alle 6.30 c.ca intanto giungeva sul posto anche un carro pesante per il soccorso stradale richiesto dagli agenti di polizia, al fine di assicurare la liberazione della carreggiata ed il normale ripristino della circolazione.
Veniva quindi assicurato il trasbordo dei passeggeri uno per volta da un autobus all’altro e gli operai raggiungevano lo stabilimento verso le ore 6.45. Intanto da parte dell’azienda ci si adoperava per evitare ulteriori disagi anche agli operai smontati dal turno di notte, ai quali veniva assicurato il rientro a Vasto in orario”.
Secondo Sallese, è “l’ennesima brutta pagina che si registra in meno di 24 ore, dopo un altro inconveniente di portata minore ma pur sempre capitato ieri sempre agli operai che viaggiavano sulla linea vasto-sevel”. Il rappresentante sindacale respinge l’accusa di sollevare polemiche solo per creare una contrapposizione personale col presidente della società controllata dalla Regione, Angelo Pollutri: “La verità è fin troppo chiara ed evidente: i mezzi sono vecchi, le manutenzioni non sono sempre assicurate con la massima tempestività, e sono eseguite solo se l’autista ha il buon senso di segnalarle, e spesso anche da questo punta di vista vi sono inspiegabili carenze.
Esiste un programma di manutenzione con cadenza periodica frequente che interessi ogni veicolo aziendale, posto che la maggior parte dei mezzi ha 10-15 anni e oltre il milione di chilometri, oppure gli autobus vengono ricoverati in officina solo in casi estremi, come quello odierno, o in occasione annuale di revisione? Il mezzo utilizzato per la tratta in questione effettua 3 corse al giorno in andata e ritorno per 5, a volte 6, giorni a settimana con una percorrenza km di 5/6 mila chilometri al mese. Non è possibile che i controlli si limitino alle sole urgenze”.
“La Filt Cgil rifiuta anche la già nota versione per cui i mezzi sono vecchi in conseguenza dei tagli al fondo unico dei trasporti, piuttosto che delle esigue contribuzioni tariffarie chilometriche regionali. Non si nega da una parte che ciò sia vero”, ma “le stesse società di trasporto locale, soci di minoranza della partecipata regionale Autoservizi Cerella, come Di Giacomo, Di Fonzo, Di Carlo eccetera, sono assoggettate alle stesse normative economiche, eppure non si può non notare che il loro parco rotabile è efficiente, nuovo e di tutto rispetto. Qualcosa allora è chiaro che fa la differenza e crea l’evidente disparità di servizi resi all’utenza. Non sta al sindacato dire quali siano ed adoperarsi per garantire una inversione di rotta, ma al CDA, al quale si chiede di concentrare le proprie forze e competenze per svolgere con maggiore responsabilità il compito politico ricevuto, e non disperdere le proprie energie e concentrazioni su contrapposizioni a questo o quel lavoratore o sindacalista, come fin qui spesso ha fatto.
Nel frattempo gli altri sindacati dei lavoratori, tacciono come al solito, dimostrando di non preoccuparsi delle condizioni di lavoro dei propri autisti, né di quelle dei passeggeri, che seppur appartenenti alla categoria dei metalmeccanici, sono pur sempre tesserati alle stesse strutture confederali nazionali: Cisl, Uil eccetera”.