“Mi sento davvero confortato da questa svolta nelle indagini, giunta così rapidamente. Sarò più sereno anche nel rientrare a casa, dove non vedo l’ora di tornare recuperando la mia vita normale e la dimensione di riservatezza che da sempre la caratterizza. Ho reso testimonianza anche attraverso i media di quanto ho vissuto perché lo ritenevo un dovere di cittadino, ma ora è tempo che i riflettori non siano più accesi su di me“. Carlo Martelli ha appreso con sollievo la notizia dell’arresto di tre dei suoi aguzzini [LEGGI] nella mattinata in cui ha ricevuto la visita del prefetto di Chieti, Antonio Corona, “già concordata nella giornata di ieri”, come riferisce una nota della Asl.
Corona ha visitato Martelli e sua moglie Niva Bazzan accompagnato dal direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco, dal direttore della Chirurgia, Lorenzo Mazzola, dal sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, e dal presidente del Consiglio comunale, Leo Marongiu.
[ads_dx] “La vicenda che vi ha visto coinvolti è stata un duro colpo per tutti noi – ha detto Corona a Martelli – impressionati anche dal livello spropositato di violenza che è stata usata su di voi. L’invito per il futuro è a ritrovare al più presto la serenità e ad attivare sistemi di sicurezza passivi che aiutano a proteggere le casa”.
Il Prefetto ha poi fatto visita a Niva Bazzan, esprimendole la sua partecipazione umana, ancora prima che istituzionale, alla vicenda. La donna – riferisce l’ufficio stampa della Asl – ha riferito che qualcuno le ha chiesto se fosse disposta a perdonare: “Io li perdono – ha confidato – perché questo mi aiuterà a recuperare serenità, ma lo Stato non li deve perdonare“.