Tredici anni di reclusione. E’ una pena pesante, quella inflitta dal Tribunale di Catania all’uomo riconosciuto colpevole di violenza sessuale su minore ai danni di Anna Maria, una ventenne di Catania che aveva raccontato a Le Iene, il programma d’inchiesta di Italia 1, di essere stata per sei anni vittima di abusi. La ragazza è stata rappresentata in giudizio da un avvocato di Vasto, Francesco Bitritto.
Oggi l’udienza decisiva. La discussione, iniziata alle 12,15 è terminata pochi minuti dopo le 14. La pubblica accusa ha chiesto la condanna a 9 anni, la difesa l’assoluzione dell’imputato, oggi ultrasettantenne.
Dopo meno di un’ora di camera di consiglio, il collegio giudicante è tornato in aula, dove il presidente, Roberto Camilleri, ha letto il dispositivo della sentenza: 13 anni di reclusione, cui vanno aggiunti una provvisionale da 10mila euro e il risarcimento dei danni, che verranno quantificati in separata sede, ossia in un apposito processo civile. Inoltre il Tribunale (composto, oltre che dal presidente, dai giudici a latere Carla Valenti e Ottavio Grasso) ha disposto alcune misure di sicurezza: il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequantati dai minorenni; il divieto di svolgere lavori che prevedano il contatto abituale con minori: l’obbligo di tenere informate su tutti i suoi spostamenti le autorità di polizia territorialmente competenti a controllaròp.
“L’aumento della pena rispetto alle richieste della pubblica accusa – commenta Bitritto – è sicuramente giustificato anche dalla gravità del danno verso la vittima. Un successo per questa difesa, ma soprattutto una risposta forte da parte dello Stato a chi è stata vittima di un delitto così vile. Non potevo non insistere per una pena esemplare a carico di chi ha conferito un ergastolo di sofferenza. Il collegio mi ha ascoltato”.
La puntata de “Le Iene” – Il 12 aprile del 2017, Anna Maria racconta la sua storia a Marco Maisano, inviato della nota trasmissione di Italia 1, perché “tutte le donne che vedono questo video – è l’appello della ragazza – devono pensare che non sono sole. Basta andare dalla polizia e dire: ‘Sono stata abusata’”.
La diciannovenne si è rivolta a Le Iene per trovare sostegno nell’affrontare le sue paure. Racconta di aver subito soprusi fin da piccola. Prima dal padre, in Romania. Poi da un italiano che, oggi, ha più di 70 anni. Lei e la madre si erano trasferite in Italia per cambiare vita e lasciarsi alle spalle le angherie del padre, che ora è in carcere. Ma il calvario di Anna Maria non era ancora finito. La giovane parla di sei anni di abusi infilitti da quell’uomo che, all’inizio, sembrava un benefattore e poi si sarebbe rivelato essere tutt’altro. “Voglio affrontarlo”, ha detto nell’intervista. “Voglio che paghi per quello che ha fatto e voglio fermarlo, perché domani non trovi un’altra persona”.
A coordinare le indagini è stato il sostituto procuratore di Catania, Francesco Camerano. “La ragazza – sottolinea Bitritto – è riuscita a liberarsi di questo fardello. Ha avuto coraggio, ma bisogna far sapere alle vittime che non sono mai sole, che non devono aver paura e devono sempre denunciare. La legge le protegge e le aiuta anche nell’assistenza legale col patrocinio gratuito”. (Clicca qui per guardare il video de Le Iene)