La scelta di fissare le elezioni regionali per il 10 febbraio ha suscitato un’ondata di rifiuto da parte dei maggiori partiti in lotta per la maggioranza. Oltre alla possibilità di andare a votare sotto la neve – come ha fatto notare Michele D’Annunzio nell’editoriale dello scorso premium – le critiche rivolte a questa decisione sono state molte.
Già la Lega, prima ancora che si scegliesse la data, si era recata di fronte alla sede del Consiglio Regionale, per rinnovare il parere espresso dal Coordinatore Giuseppe Bellachioma riguardo “alla fase di immobilismo per cui questo Consiglio Regionale non ha più motivo di esistere”. LEGGI
Possibilmente ancora più dura è stata la risposta di Forza Italia, che ha scelto di ricorrere al Tar, come annunciato da Mauro Febbo: “E’ una data inaccettabile, intollerabile, inopportuna.” Il capogruppo del partito alla regione Lorenzo Sospiri ha poi aggiunto: “Ritengo la decisione non condivisibile, non corretta, contraria al bene dell’Abruzzo e che determinerà un evidente sperpero di denaro pubblico. Considerando che Forza Italia non sta in Regione per scaldare sedie a spese degli abruzzesi, a partire dalla scadenza dei 90 giorni dallo scioglimento dell’assise determinata dalle dimissioni dell’ormai ex presidente D’Alfonso, ovvero dal 22 novembre, sino al ritorno alle urne, noi restituiremo i soldi delle indennità, tolte ovviamente le tasse.” LEGGI
Oltre al centrodestra, anche il Movimento 5 Stelle – pur non ripetendo l’alleanza di governo con la Lega a livello locale – si è schierata contro la data indetta dal decreto del presidente vicario Giovanni Lolli. Una decisione che, secondo quanto sostiene il consigliere regionale dei pentastellati Sara Marcozzi, ritarderebbe la sconfitta certa del Pd: “Il Pd è il malato terminale di questa regione. La scelta di mantenere ancora in vita con una evidente forzatura mortifica le istituzioni e i cittadini. Sono certa che i cittadini sapranno bene chi non votare alle prossime elezioni.” LEGGI
La replica del Partito Democratico non si è fatta attendere ed è pervenuta tramite il reggente Enzo Di Sabatino che ha parlato di pieno rispetto delle tempistiche e aggiunge una critica alle critiche degli altri partiti: “Continua a stupire con quanta veemenza alcuni esponenti di Lega e Forza Italia abbiano reagito all’annuncio della data delle elezioni abruzzesi, dato che, ed è sempre utile ricordarlo, il centrodestra solo cinque anni fa approvò una norma che consentì di andare al voto addirittura oltre la metà di marzo, di fatto per allungare la legislatura Chiodi di ben sei mesi. Ed infatti si votò a fine maggio, mentre adesso, al netto delle polemiche si voterà il 10 febbraio.” LEGGI
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