Tempo scaduto o quasi per il presidente Pupillo alla guida della Provincia di Chieti. Mercoledì 31 ottobre gli amministratori (sindaci e consiglieri) dei Comuni della provincia sono chiamati a eleggere il nuovo presidente: un’Halloween elettorale, quindi, in linea con le condizioni mostruose delle strade provinciali del Vastese che non potranno non avere un peso sulla preferenza degli elettori del territorio.
A correre per la presidenza potranno essere i sindaci dei comuni della provincia (chiamati a presentare eventuali candidature il 20 e 21 ottobre).
Il primo cittadino lancianese, secondo i rumors, sarebbe pronto per la ricandidatura. Gli altri nomi, indipendentemente dall’orientamento politico del candidato, sono legati ai grandi comuni della provincia a causa del sistema di voto che assegna un peso maggiore ai voti provenienti dai centri abitati più popolosi. Il centrosinistra, in alternativa, potrebbe schierare Antonio Luciani (sindaco di Francavilla al Mare), pare remota invece la possibilità di vedere il vastese Francesco Menna correre per la successione di Pupillo. Nel centrodestra il nome che si fa è quello del dimissionario sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, dopo il ridimensionamento dell’ipotesi di una sua candidatura a governatore della Regione; da tenere d’occhio Tiziana Magnacca ed Enrico Di Giuseppantonio primi cittadini di San Salvo e Fossacesia (in quest’ultimo caso si tratterebbe di un ritorno dopo il mandato 2010-2014).
Il nuovo presidente – ruolo che non prevede compensi – si troverà a dover lavorare con l’attuale consiglio provinciale: un disallineamento delle elezioni che potrebbe portare quindi ad avere un presidente di centrodestra con una maggioranza di centrosinistra.
[ant_dx]MULATTIERE DECISIVE – Siamo alle battute finali, quindi, della prima esperienza di Mario Pupillo. A pesare e non poco sul bilancio dei quattro anni è la pressante questione della viabilità dell’ente.
A oggi, ad esempio, sui famosi nove milioni di euro del Masterplan che la Regione Abruzzo ha riservato per le strade dell’Alto Vastese non c’è nessuna certezza. Le ripartizioni sono state fatte, i progetti pure, ma le firme sulle sub concessioni non sono state apposte e tra qualche giorno si potrà celebrare il primo compleanno dell’annuncio fatto a Vasto (il 14 ottobre 2017): “Entro il 2018 siamo sicuri di adempiere a tutti i nostri compiti” [GUARDA]. La firma delle sub concessioni potrebbe essere un estremo tentativo di salvezza in calcio d’angolo dopo un anno perso tra polemiche e botta e risposta con sindaci e governatore della Regione.
In attesa non ci sono solo i soldi per gli asfalti, ma anche le storiche frane del territorio (Guilmi-Carpineto, Fraine-Castiglione, Montazzoli, Torrebruna). Dopo l’articolo sulle visite al capezzale della viabilità, l’ex presidente Luciano D’Alfonso ha detto chiaramente che la Regione negli scorsi anni ha trovato i soldi e che i ritardi sono dovuti ai destinatari delle risorse [LEGGI].
“I lavori inizieranno in primavera perché tutti sanno che in inverno non si possono asfaltare le strade”, così disse Pupillo nell’ottobre del 2017 nell’intervista rilasciataci: una primavera di un anno indefinito che nel 2018 non è arrivata nell’Alto Vastese e chissà se mai arriverà.