Due medici indagati per la morte di Elisabetta Gonnella.
La quarantottenne, originaria di Pavia e residente a Vasto, è morta il 18 settembre all’ospedale di Lanciano, dove era stata trasferita d’urgenza dopo una colonscopia a Ortona.
L’autopsia, eseguita ieri dal medico legale Cristian D’Ovidio, è durata quasi sei ore. Al termine dell’esame autoptico, l’anatomopatologo si è riservato 60 giorni per scrivere la relazione da consegnare alla Procura di Chieti, che ha aperto un’indagine per chiarire cause del decesso ed eventuali responsabilità. Nel frattempo, verranno eseguiti anche gli esami istologici cui campioni prelevati dal dottor D’Ovidio. All’autopsia ha assistito anche il medico legale Luigi De Pascalis, il perito nominato dall’avvocato Francesco De Cesare di Chieti, che assiste i due medici dell’ospedale di Ortona finiti sotto inchiesta.
La donna, in preda a forti dolori addominali, era giunta all’ospedale di Vasto, dove i medici le avevano diagnosticato una subocclusione intestinale, disponendo il trasferimento della paziente all’ospedale Bernabeo di Ortona per una colonscopia. Nel corso dell’esame endoscopico, si erano verificate delle complicazioni che avevano reso necessario il trasferimento d’urgenza all’ospedale di Lanciano, dotato del reparto di Rianimazione. Al Renzetti, dove era arrivata in condizioni già molto gravi, la donna è morta. La Asl, dopo i problemi verificatisi a Ortona, aveva inoltrato agli inquirenti quella che tecnicamente viene definita “segnalazione di evento avverso”.
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