Di cosa parliamo – L’amministrazione comunale di centrosinistra ha istituito il Polo culturale Città del Vasto, che comprende due istituzioni: la Scuola civica musicale Florindo Ritucci Chinni e il Teatro Rossetti. Al posto del consiglio d’amministrazione della prima e del direttore del secondo, il sindaco, Francesco Menna, nominerà un direttore. Cinque consiglieri comunali d’opposizione attaccano l’amministrazione che, secondo loro, starebbe seguendo una procedura opaca.
VASTO – “L’incarico fiduciario di direttore del Polo culturale secondo noi ha già un destino ben indirizzato”. Cinque consiglieri comunali di centrodestra e lista civica Il nuovo Faro tornano ad accusare di scarsa trasparenza l’amministrazione comunale di Vasto, cui rivolgono una serie di domande: “Come è possibile che i consiglieri di minoranza non abbiano accesso ai curricula dei partecipanti, i cui nomi sono da tempo noti alla cittadinanza? Chi, come e in che modo ha scelto i commissari? Che titoli hanno i commissari stessi per stabilire a chi dare un incarico che ai vastesi costa 40.000 euro l’anno? 3300 euro al mese?”, chiedono Guido Giangiacomo (Forza Italia), Davide D’Alessandro (Vasto 2016), Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia), Alessandro d’Elisa (Gruppo misto), Edmondo Laudazi (Il nuovo Faro), che annunciano: “Denunceremo ogni mancata consegna di atti ai consiglieri comunali alle autorità di vigilanza competenti”.
“Mentre – scrivono in un comunicato congiunto – le finanze vastesi sono sempre più disastrate, la città è invasa dall’ incuria e dal degrado e si allunga, purtroppo, il numero dei concittadini bisognosi di aiuto, la giunta Menna pensa a spendere 40.000 euro l’anno per l’incarico fiduciario di direttore del Polo Culturale. Se già questo sperpero di 40.000 euro non facesse di per sè abbastanza sorridere, ecco che interviene la solita opacità amministrativa che contraddistingue l’amministrazione Menna.
Una opacità nelle procedure concorsuali che si sperava fosse un vecchio ricordo di vecchie gestioni, ma che tocca constatare che non è così. Funzionari compiacenti e fintamente imbarazzati hanno negato ai consiglieri di opposizione l’accesso ai curriculum dei tre partecipanti (Bellafronte, Quadrini, Ungureanu) e addirittura non ci hanno fornito i curricula dei tre commissari (Della Vecchia, Stefanucci, Riccioni) nominati dal segretario generale, Angela Erspamer, come componenti della commissione giudicatrice. Ancora più grave che tutta la procedura di accesso agli atti sia regolata e gestita proprio dal segretario generale, che è al contempo dirigente del settore cultura. La dottoressa Angela Erspamer svolge così un contraddittorio duplice ruolo di controllore e controllata, che firma bandi e incarichi e poi ne attesta la eventuale correttezza. È regolare tutto ciò?”.
I cinque consiglieri di minoranza risponsono alla loro stessa domanda: “La sensazione palese è che ci si trovi di fronte alla solita procedura concorsuale poco trasparente, e che per questo ci sia tutto questo imbarazzo e questo ingiustificato ritardo rispetto ai dati dell’iter concorsuale. Altri atti, a decine, riguardanti la recente disastrosa stagione turistica, non vengono consegnati ai consiglieri dai responsabili del settore turismo. Insomma opacità assoluta a Palazzo di Città, dove i segretari generali fanno i dirigenti e i funzionari (alcuni) si prestano col loro gioco a coprire le inefficienze sempre più gravi della amministrazione Menna”.