Oltre che per i serpenti della storica processione di San Domenico, ora Cocullo rischia di ritagliarsi un pezzetto di fama anche grazie ai gatti. Sta infatti suscitando un animato dibattito l’ordinanza del sindaco Sandro Chiocchio, firmata due giorni fa, che vieta agli abitanti del centro storico dar da mangiare ai gatti randagi pena una multa dai 25 euro alle 250 euro.
Nelle disposizioni del primo cittadino si legge che nel centro storico e nelle strade limitrofe (via San Domenico, via Porta Ruggeri, Rione San Nicola, piazza Aracella, via Roma, piazza Madonna delle Grazie) si sta assistendo all’aumento massiccio della popolazione felina (randagi) a causa della “continua e costante attività di somministrazione di alimenti da parte dei cittadini ivi residenti o dimoranti” che avrebbero posizionato anche diversi contenitori allo scopo di nutrire i gatti.
La conseguenza è l’aumento di escrementi su strade e piazze a causa dell’assenza di aree verdi vicine. Qualcuno pare abbia anche provveduto a posizionare lettiere improvvisate, ma con scarsi risultati. Una circostanza questa che ha fatto lievitare anche le segnalazioni del problema al Comune da parte di residenti e turisti.
[ant_dx]Per questo dal 17 settembre scorso è vietato: “somministrare alimenti di qualsiasi genere ai gatti randagi (nelle strade su indicate) ed è fatto obbligo di provvedere alla raccolta dei contenitori utilizzati per nutrire i gatti”.
POLEMICHE – L’ordinanza come prevedibile ha suscitato diverse reazioni. La più stizzita è quella di Walter Caporale, presidente di Animalisti Italiani Onlus che minaccia azioni legali contro il sindaco per maltrattamenti contro gli animali: “L’ordinanza è illegale – ha dichiarato all’Ansa – le colonie feline sono tutelate dalla legge 281 del 1991 che vieta a chiunque di maltrattare i gatti che vivono in libertà. Il randagismo si previene attraverso la sterilizzazione. Imporre il digiuno è illegittimo se non crudele, è quanto viene stabilito da sentenze pronunciate dal Tar Lazio e dal Tar Puglia”.
Da parte sua il primo cittadino precisa che l’ordinanza non è contro animali o persone, ma che si è reso necessario perché “i gatti essendo continuamente ingozzati di cibo fino allo stare male – dice all’Ansa – producono escrementi che rendono impraticabili le stesse strade, minando la salute pubblica: sfido chiunque a far giocare un bambino su strade così mal ridotte”. Lo stesso Chiocchio precisa infine che è possibile dar da mangiare ai gatti randagi lontano dal centro storico, dove ci sono aree verdi a disposizione.