“Il decreto con cui il vicepresidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, fissa la data delle elezioni regionali per il 10 febbraio 2019 [LEGGI] danneggia l’economia e denota la paura di perdere del Pd”. Così Sara Marcozzi, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, commenta la decisione del numero uno del governo regionale.
“È inaccettabile – afferma la pentastellata – la scelta del Pd di tornare alle urne nel 2019, a un anno dall’incompatibilità e a sei mesi dalle dimissioni del presidente D’Alfonso.
Lo statuto e le leggi regionali in combinato disposto prevedono che – spiega – in caso di scioglimento anticipato del Consiglio regionale, il ritorno al voto debba essere garantito entro tre mesi dalle dimissioni del presidente della Giunta regionale. Il Pd ha, come al solito, ‘stirato’ le leggi al solo fine di allontanare quanto più possibile la sicura debacle che li attende alle urne. Attendiamo la pubblicazione del decreto, sarà interessante capire le motivazioni che hanno ispirato i decisori su tale scelta e anticipiamo che valuteremo insieme ai nostri legali se siano stati rispettati tutti i dettami normativi”.
[mic_dx]”Una decisione – sostiene la rappresentante del M5S – che espone a un pericolo enorme l’economia della nostra regione. La legge, infatti, stabilisce che possano essere approvati solo atti indifferibili e urgenti. Il bilancio è certamente un atto indifferibile, ma solo relativamente alla parte ordinaria, vale a dire l’approvazione di quella parte di bilancio che riguarda le spese correnti o quelle obbligatorie”.
“Il Pd – conclude Marcozzi – è il malato terminale di questa regione. La scelta di mantenere ancora in vita con una evidente forzatura mortifica le istituzioni e i cittadini. Sono certa che i cittadini sapranno bene chi non votare alle prossime elezioni”.