È stato siglato nei giorni scorsi l’accordo tra Comune di Carunchio (con il sindaco Gianfranco D’Isabella) e Open Fiber per il cablaggio del paese con la tecnologia FTTH (Fiber To The Home). La società compartecipata al 50% da Enel e Cassa Depositi e Prestiti si è aggiudicata la prima gara indetta dalla Infratel (società in house del ministero dello Sviluppo economico) per la copertura delle aree bianche dell’Italia note anche come “a fallimento di mercato”. È il caso, in poche parole, dei tanti piccoli comuni dell’entroterra vastese dove gli operatori di telefonia non hanno interesse a investire negli ultimi interventi tecnici necessari. La Open Fiber ha firmato un contratto di concessione di 20 anni per “la progettazione, costruzione e gestione della rete di accesso per circa 3.000 comuni in Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto”.
Una rivoluzione, si direbbe. Il beneficio del dubbio è però dovuto. Scottano ancora le delusioni seguite agli annunci, iniziati circa un decennio fa, sull’abbattimento del digital divide. Ne sanno qualcosa i residenti di Medio e, soprattutto, Alto Vastese che nel corso degli anni hanno sentito parlare di Adsl e fibra ottica fino a 30 mega e ancora oggi sono fermi al palo proprio a causa dell’inappetibilità commerciale di queste zone che spinge gli operatori a rinunciare agli ultimi interventi tecnici necessari all’attivazione delle linee dopo la realizzazione delle infrastrutture da parte di società vicine al ministero.
[ant_dx]Luca Nasti (Field Manager Network & Operations della Open Fiber) assicura a zonalocale.it che questa volta non è così, anche perché il bando della Infratel è stato indetto proprio per aggirare tale problema che ancora oggi lascia scoperte ampie porzioni del Paese: “L’obiettivo è completare l’infrastruttura di Carunchio a banda ultra larga entro la fine dell’anno. Una volta conclusi i lavori, l’utente non dovrà far altro che contattare un operatore, scegliere il piano tariffario e navigare ad alta velocità, cosa fino ad oggi impossibile. L’operatore ci contatterà e saremo noi a provvedere all’installazione dell’ultimo tratto di fibra fin dentro l’abitazione”.
L’investimento per la copertura di Carunchio (inserito nella Fase 2 del piano di interventi) è di 128mila euro per 11 chilometri di fibra ottica. “Gli scavi – continua Nasti – saranno effettuati privilegiando modalità innovative sostenibili e a basso impatto ambientale per limitare il più possibile l’impatto sul territorio e gli eventuali disagi per la comunità. La rete sarà data in concessione per 20 anni a Open Fiber, che ne curerà la manutenzione, e rimarrà di proprietà pubblica. Nel progetto è previsto il cablaggio delle scuole e degli uffici comunali al fine di migliorare le relazioni con i cittadini e di aumentare la produttività e la competitività delle imprese presenti sul territorio”.
La tecnologia usata in questo caso è superiore a quella prevista dal piano dell’Agenda Digitale della Regione Abruzzo (la FTTC, Fiber To The Cabinet, dove la fibra arriva fino alla centralina per poi entrare in casa sul classico doppino in rame) per la quale già sono stati realizzati interventi in diversi comuni (Gissi, Scerni, Castiglione Messer Marino ecc.) che attendono ancora l’attivazione.
Se i fatti confermeranno le premesse, alcuni dei piccoli paesi dell’entroterra vastese (inseriti in questa fase) avranno a disposizione una tecnologia attualmente non presente neanche nei centri più grandi del territorio (Vasto è inserita nella Fase 3, San Salvo nella stessa di Carunchio). Soprattutto, si metterebbe riparo all’inadeguatezza delle strade telematiche che oggi va di pari passo con quella delle strade vere e proprie.