Quattordici alunni invece del limite di 25 imposto dal ministero dell’Istruzione. I freddi numeri ministeriali non ammettono repliche e così, per quest’anno, la campanella non suonerà per la prima classe dell’Istituto Tecnico Economico di Casalbordino.
La notizia era nell’aria da tempo, ora, a ridosso della riapertura è una conferma: l’Ufficio Scolastico Regionale non ha autorizzato la formazione del primo anno. Gli iscritti in arrivo dalle Medie (o Secondaria di Primo grado che dir si voglia) si sono attestati a 14 unità, ben lontano dal parametro ministeriale e da quanto accaduto l’anno scorso con 25 iscrizioni.
L’istituto afferisce all’Omnicomprensivo “Spataro” di Gissi. Alle prime avvisaglie dell’esiguo numero delle iscrizioni, l’amministrazione comunale ha cercato di coinvolgere le famiglie degli studenti, ma la situazione non è cambiata.
[ant_dx]LE REAZIONI – “Certamente non finisce qui – assicura il sindaco Filippo Marinucci a zonalocale.it – Mi sto battendo con la Provincia di Chieti (che ha la competenza sugli istituti superiori, nda) per avere un’altra offerta formativa; c’è bisogno di un piano dell’offerta formativa provinciale. Innanzitutto, in molti non hanno scelto in generale questo tipo di istituto, ma è chiaro che c’è qualcosa da rivedere avendo indirizzi simili a Gissi, Vasto e Atessa. Abbiamo avuto diversi incontri con il Provveditorato, ma è stato categorico: senza 25 persone non avrebbe autorizzato la classe e così è stato”.
“Il trend di quest’anno – ribadisce l’assessore alla Scuola, Carla Zinni – non premia questo tipo di istituto. I ragazzi di Casalbordino, dati alla mano, hanno scelto tutti solo un paio di altre scuole”.
A soffrire, in questo senso, da due anni è anche il “Mattioli” di San Salvo (Commerciale, Professionale e Liceo scientifico) che per il secondo anno non ha raggiunto i numeri necessari all’autonomia dirigenziale ed è attualmente in reggenza.
“NUMERI DISTANTI DA REALTÀ” – La Zinni però sottolinea un’altra circostanza, ovvero l’inadeguatezza dei parametri ministeriali in rapporto alle piccole realtà del territorio: “La verità è che oggi i nostri piccoli istituti non hanno possibilità di formare una classe sono non hanno un 2 come prima cifra. In un centro come Casalbordino, anno per anno, diventa più complesso. In Comuni vicino al nostro ci sono solo 3, 4 ragazzi usciti dalle Medie”.
Da tempo sostenitrice dell’importanza delle piccole scuole è anche Aida Marrone, dirigente scolastica dell’Omnicomprensivo “Spataro” di Gissi: “L’importanza di queste scuole resta anche se non si superano i numeri previsti dal ministero perché sono i veri e propri centri formativi e culturali delle comunità. Attorno alla scuola gira tutta la vita del paese”.
A Casalbordino i potenziali iscritti di quest’anno erano intorno alle 40 unità: più della metà dei 14enni, quindi, avrebbe dovuto scegliere l’Istituto Economico di via del Sole (dai comuni limitrofi storicamente l’apporto è minimo). Vasto continua a rivestire il ruolo di polo attrattivo anche in ambito scolastico: la preferenza è infatti andata soprattutto al “Mattei”– che ha fatto il pieno di iscrizioni (è stato necessario creare anche delle liste d’attesa) – e dal vicino “Mattioli”.
Il calo demografico (pur non essendo l’unica causa) ogni anno rappresenta una mannaia che nei centri più piccoli taglia classi e scuole. Quest’anno è toccato a Casalbordino, Torrebruna (dove le elementari non riapriranno) e Casalanguida (qui non ci sarà il tempo pieno alla Materna).