Una nuova questione ambientale agita il mondo politico e le associazioni ecologiste a Vasto.
Da un lato l’assessora all’Ambiente del Comune di Vasto, Paola Cianci, annuncia la convocazione di una seduta del Tavolo per l’ambiente, “condividendo – dichiara in una nota del municipio – la preoccupazione sul progetto presentato dalla Ecoexport srl di carico e scarico di combustibile da rifiuti solidi con stoccaggio temporaneo dello stesso nella zona industriale di Punta Penna”, e lo fa dopo l’appello lanciato dagli ambientalisti.
Dall’altro, l’impresa che ha presentato il progetto, la Ecoexport srl di Gavardo, in provincia di Brescia, ribatte: “Il capannone di Vasto in zona industriale avrà come mera ed esclusiva finalità quella di deposito temporaneo del materiale in attesa di poter essere imbarcato nella vicina area portuale. E’ esclusa ogni forma di trattamento e/o lavorazione”.
IL COMUNE – All’appello di Arci Vasto, Cobas Chieti, Gruppo Fratino Vasto, Italia Nostra del Vastese, Stazione Ornitologica Abruzzese, Associazione Antimafie Rita Atria e PeaceLink Abruzzo, Cianci risponde in una nota: “Già nella fase iniziale della richiesta di autorizzazione regionale alla realizzazione e gestione dell’impianto e in sede di conferenza di servizi, i nostri uffici hanno evidenziato l’assenza dello studio di incidenza ambientale, della valutazione di impatto acustico e delle tavole progettuali riferite ad un’area specifica della zona industriale, che di fatto ancora oggi non risulta assegnata dall’Arap. Convocherò a stretto giro il tavolo per l’ambiente, a cui parteciperà anche l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Forte, per discutere insieme ai tecnici della procedura di Vinca in itinere”.
LA ECOEXPORT – E’ Sergio Gozza, amministratore unico della Ecoexport srl, a chiarire, in un comunicato stampa diramato stamani, l’attivitò per la quale la società bresciana chiede le autorizzazioni: “Operiamo da 15 anni nelle spedizioni transfrontaliere di rifiuti, sia via gomma che via nave. La nostra è stata la prima ditta ad effettuare spedizioni di combustibile via nave dal porto di Ortona. Il materiale consiste in conbustibile da rifiuto, proveniente dalla raccolta differenziata urbana e destinato a recuper energetico presso impianti non dedicati (cementifici, centrali elettriche) in paesi stranieri dell’area Ue (Romania, Bulgaria, ecc…).
Non è corretto definire il materiale ecoballe, in quanto tale attribuzione ha riguardato in passato la gestione di rifiuti non trattati. Il materiale è esclusivamente combustibile da rifiuti e/o combustibile solido secondario, ovvero rifiuto secco accuratamente trattato, selezionato e confezionato pronto per essere spedito a recupero energetico.
Le spedizioni via nave necessitano di un deposito di stoccaggio temporaneo in banchina (48/72 ore) per consentire le operazioni di carico nei tempi richiesti dall’armatore. In altre situazioni dette operazioni avvengono nei pressi della banchina portuale. Il capannone di Vasto in zona industriale avrà come mera ed esclusiva finalità quella di deposito temporaneo del materiale in attesa di poter essere imbarcato nella vicina area portuale. E’ esclusa ogni forma di trattamento e/o lavorazione. Il deposito sarà effettuato all’interno del capannone (non sono previsti stoccaggi esterni) con dotazioni (e controlli) antincendio regolarmente approvati dal Comando vigili del fuoco. Per quanto riguarda il traffico veicolare, non sono previsit aumenti dal momento che lo stesso capannone attualmente funge da deposito per pateriali in arrivo dall’area portuale con numero di tragitti non inferiore. L’assegnazione dell’area da parte del Consorzio industriale sarà oggetto di richiesta ad avvenuta conclusione dell’iter autorizzativo ambientale. Questa ditta, nel comprendere le esigenze di tutela e protezione ambientale manifestate da cittadini e organizzazioni locali, rinnova la piena disponibilità a fornire in ogni sede qualsivoglia chiarimento rispetto alla domanda inoltrata (si ribadisce di mero deposito temporaneo finalizzato al limitrofo imbarco portuale).
Nell’auspicio – conclude Gozza – che l’interlocuzione ed il dibattito con le autorità e le associazioni portatrici di interesse sia improntato al necessario bilanciamento tra le tematiche ambientali e l’esercizio dell’attività di impresa nella zona industriale di Punta Penna, evitando attacchi gratuiti e strumentali il cui effetto sarà unicamente quello di scoraggiare qualsivoglia nuova iniziativa imprenditoriale ed, anzi, accelerare spinte alla deindustrializzazione già presenti in loco”.