“Non si possono difendere i responsabili dello sperpero dei 370 mila euro impegnati nella organizzazione dell’estate, perché questi signori, a Vasto Marina come a Vasto città, sono indifendibili”. E’ un pesante attacco, quello rivolto da cinque consiglieri comunali di centrodestra e lista civica Il nuovo Faro a Massimo Di Lorenzo, presidente del consorzio Vivere Vasto Marina, che raggruppa i commercianti della riviera.
Senza mai farne il nome, le pesanti critiche sono rivolte al responsabile del sodalizio dopo le sue dichiarazioni sull’annullamento del Festival della birra artigianale, che si sarebbe dovuto tenere a Vasto Marina nei giorni scorsi. Terzo evento rinviato nel giro di una settimana, (tra il 13 e il 20 agosto) e inevitabili strascichi polemici, in cui Di Lorenzo si è inserito per precisare che le responsabilità del flop non sono del Comune [LEGGI]. Apriti cielo. Invece di placare la contesa, le dichiarazioni del responsabile del consorzio commerciale hanno inescato un’ulteriore diatriba.
Stavolta è lui a entrare nel mirino di Edmondo Laudazi (Il nuovo Faro), Guido Giangiacomo (Forza Italia), Davide D’Alessandro (Vasto 2016), Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia) e Alessandro d’Elisa (Gruppo misto): “Leggiamo, con sincero stupore, il non richiesto intervento di giustificazione che il presidente pro tempore del Consorzio Vivere Vasto Marina ha voluto promuovere a favore della sgangherata amministrazione Menna, protagonista della organizzazione della peggiore stagione estiva degli ultimi trenta anni”.
[mic_dx]I cinque esponenti dell’opposizione di centrodestra e civica sparano a zero: “Le risibili considerazioni dei presidente pro tempore attribuiscono alla prematura rimozione della isola pedonale ed al presunto carico di lavoro alternativo degli organizzatori del Festival della birra le cause dell’ennesima sparizione di un evento (gratuito) previsto a calendario, ma chiariscono al tempo stesso il livello approssimativo e scadente delle manifestazioni e della cura prestata nella loro organizzazione. La verità è una sola: non si possono difendere i responsabili dello sperpero dei 370 mila euro impegnati nella organizzazione dell’estate, perché questi signori, a Vasto Marina come a Vasto città, sono indifendibili. Sono colpevoli, per rimanere in tema di Marina, di aver rinviato i bandi per la assegnazione delle nuove Concessioni balneari, di aver gestito la manutenzione del verde e del traffico con i piedi, di aver trasformato il lungomare in un mercato abusivo degno del Marocco. Indifendibili da chiunque e criticati da tutti, salvo” da coloro che “confondono lo sviluppo economico con la sola tutela della rendita di posizione”.
E concludono: “Il tempo della ipocrisia è finito”.