“Salve signora, siamo venuti qui perchè i suoi vicini ci hanno avvisati che c’era stato un furto“. Era vestito di blu, indossava un berretto con tanto di scritta “carabinieri” e dei guanti di stoffa, l’uomo che questa mattina, spacciandosi per un militare in borghese, si è presentato davanti a una donna vastese che stava facendo rientro nella sua casa di via Istonia, insieme a sua figlia, a Vasto per un periodo di ferie. “Eravamo uscite verso le 11 e siamo state fuori circa un’ora – racconta la donna -. Quando siamo tornate sono scesa dalla macchina e, mentre stavo per aprire la porta, mi sono trovata davanti quest’uomo che arrivava dal terrazzino che costeggia l’abitazione”. L’inaspettata visita di un carabiniere ha creato agitazione nella donna che, inizialmente, ha creduto che realmente di fronte a lei ci fosse un rappresentante dell’Arma, pensando a qualcosa accaduta al marito che in quel momento era fuori.
[ads_dx]Il furto e la messinscena. Mentre il sedicente carabiniere chiedeva alla donna di entrare nell’appartamento per verificare che fosse tutto in ordine, i suoi complici avevano il tempo di uscire dalla finestra sul retro dell’abitazione, non visibile dalla strada, da cui in precedenza erano entrati in casa. Dopo aver forzato una pesante grata metallica un componente della banda è riuscito ad infilarsi in uno spazio ridotto e, una volta dentro, ha rovistato ovunque alla ricerca di oggetti preziosi o denaro. Ma il rientro dellla famiglia aveva interrotto la loro azione.
La donna ha iniziato ad insospettirsi a causa dell’accento straniero dell’uomo. “Aveva una cadenza tipica dell’est europeo – racconta -. Gli ho chiesto più volte se fosse davvero un carabiniere visto che, in tutti questi anni, non ho mai sentito dei carabinieri di Vasto parlare con accento straniero”. La messinscena è andata avanti quando il finto carabiniere è stato raggiunto dai due complici, anche loro vestiti allo stesso modo. “Ho chiesto che mi mostrassero un tesserino di riconoscimento”, aggiunge la figlia che, nel frattempo, era entrata con il suo bimbo in braccio. “Ne hanno tirato fuori uno dalla tasca” che, evidentemente, era finto.
[ads_sx]La fuga. Solo a quel punto la donna, resasi conto che la situazione era molto anomala, ca ha deciso di chiamare in caserma e chiedere conto di quella visita. “Quando hanno visto che ho preso il cellulare, composto il numero di emergenza e fatto partire la telefonata si sono dileguati dicendo che se arrivavano i loro colleghi non c’era più bisogno che restassero lì“. E, usciti di casa, hanno fatto sparire le loro tracce andando via a bordo di una vettura parcheggiata dall’altro lato della strada. Subito hanno controllato le stanze della casa e si sono trovate davanti i segni del passaggio dei ladri. Fortunatamente, nel breve tempo a disposizione, i ladri non sono riusciti a portare via nulla. Quando è arrivata la pattuglia dei carabinieri, questa volta veri, hanno raccontato quanto era accaduto e poi è stato il momento di recarsi in caserma per sporgere denuncia.
Come difendersi dai truffatori. Possono esserci certamente diverse circostanze in cui carabinieri in borghese si recano in abitazioni o luoghi privati per lo svolgimento di diverse attività. In caso di dubbi è molto semplice chiarire la situazione. “Se le presenze sono sospette – spiega il maggiore Amedeo Consales – occorre chiamare il 112 per verificare che il personale sia effettivamente appartenente all’Arma”. Bisogna fare attenzione “a chiamare con il proprio apparecchio, telefono fisso o cellulare“, così da essere certi di chiamare il centralino dei carabinieri e non incappare in ulteriori truffe.