È stato chiuso al traffico il ponte sul fiume Sangro lungo la strada provinciale 111 che collega Lanciano e Atessa. Il provvedimento è stato preso ieri dalla Prefettura di Chieti a seguito delle scosse di terremoto in Molise. Il traffico viene deviato sulla Pedemontana con inevitabile aumento dei tempi di percorrenza.
Il ponte è da diverso tempo al centro dell’attenzione per i dubbi circa la sua sicurezza. Il presidente della provincia Mario Pupillo ieri ha diramato una nota congiunta con il funzionario tecnico Paola Campitelli per fare il punto della situazione.
“In relazione alle numerose e ripetute richieste dei cittadini circa lo stato di sicurezza della struttura del Ponte Nuovo sul Sangro lungo la S.P. n.111 tra Lanciano e Atessa, comunichiamo che la Provincia di Chieti già dai primi anni ’90 ha avviato una costante attività di monitoraggio e controllo della struttura mediante periodiche verifiche a vario livello da parte del Settore “2” diretto dall’Ing. Carlo Cristini.
[ads_dx]Nonostante le ristrettezze economiche che hanno interessato le Province negli ultimi anni, nel 2014 la Provincia ha affidato alla Società Labortec srl una specifica campagna di indagini per effettuare sondaggi, prelievi, analisi, misurazioni e prove sui materiali della struttura. Dal rapporto conclusivo in ordine alla rispondenza statica e sismica del ponte alle vigenti normative, redatto dal laboratorio Labortec srl, si evince che le verifiche effettuate hanno consentito di raggiungere un accurato livello di conoscenza della struttura (LC3 – rif. Paragrafo 4.1 NTC 2008) accertando il comportamento statico della struttura.
Tuttavia è indubbia la necessità di eseguire interventi finalizzati ad accrescere le caratteristiche strutturali del ponte (rafforzamento locale, miglioramento sismico), in relazione all’epoca di realizzazione e alle cogenti normative in materia sismica.
La preoccupazione dei cittadini, scossi dalla tragedia di Genova, nasce dal disallineamento dei manicotti alla base dei pilastri (come da foto di repertorio che vedete) realizzati successivamente all’opera per prevenire l’erosione dei piloni da parte della corrente del fiume Sangro; di fatto, questi disallineamenti sono ininfluenti sulla staticità del ponte, costruito con la tecnica palo-pila negli anni sessanta dal Consorzio di Bonifica con fondi della Cassa del Mezzogiorno.
La Provincia monitora periodicamente le infrastrutture strategiche di proprietà: nel caso in questione, ha programmato per questo anno una nuova ricognizione da parte di società specializzate sullo stato di conservazione del ponte da confrontare con le risultanze già note. Inoltre, in relazione alla cronica, drammatica, mancanza di fondi per la manutenzione delle strade e delle relative infrastrutture, la Provincia nel marzo 2018 ha inoltrato alla Regione una specifica richiesta di poter disporre delle somme residue, pari ad 438.211,55 euro di cui al programma regionale delle verifiche previste dal D.P.C.M. 05.03.2007, per la realizzazione di primi interventi di sistemazione del Ponte Nuovo sulla S.P. n. 111, strettamente necessari per la conservazione nel tempo dell’opera”.