Due furti nel giro di pochi giorni. È quanto capitato questa settimana alla famiglia di Leonardo Scarponi, assicuratore vastese. Nel mirino di una banda di malviventi è finita la sua villa in località Casarsa, lungo la statale 16. Una costruzione su due piani, al primo abita lui con la moglie e i figli, al piano terra c’è l’appartamento dove vive sua madre. Tra domenica e giovedì i ladri hanno messo a segno un doppio colpo in cui “è stato rubato tutto ciò che avevamo”.
Il primo furto. Domenica scorsa Scarponi e la sua famiglia sono usciti di buon mattino per andare alle isole Tremiti. Più tardi è andata via anche sua madre e, dopo qualche ora è arrivata la chiamata del 113, a cui è collegato il sistema di allarme, che avvisava del tentativo di intrusione. I ladri hanno rotto una tapparella, forzato la porta-finestra della cucina e sono entrati nell’appartamento al primo piano. Con la sirena che suonava i malviventi hanno avuto il tempo di rubare del denaro contante portando via anche i salvadanai dei bambini. Poi, preoccupati per l’arrivo delle forze dell’ordine, sono fuggiti. “Mia madre è tornata subito dopo la chiamata è ha scoperto il furto. Io ho potuto verificare quanto era accaduto solo la sera, quando siamo rientrati – racconta Scarponi -. Mai potevamo immaginare che a quell’episodio ne sarebbe seguito un altro”.
[ads_dx]Il furto di giovedì. Con tutta probabilità i ladri hanno continuato ad osservare i movimenti della famiglia. “Se in estate, con i figli che vanno a scuola, gli orari sono regolari, in estate non c’è mai una giornata uguale alle altre – racconta Scarponi -. Solo giovedì siamo usciti tutti insieme alle 8 del mattino per stare una giornata fuori”. Quando, verso le 10, anche sua madre è uscita per andare a fare delle commissioni, ecco che la banda è tornata in azione. Questa volta i vetri antisfondamento delle finestre sono stati divelti dagli infissi. Sono entrati prima al piano di sotto, dove c’è la centralina dell’allarme. “In meno di un minuto sono riusciti a trovarla e disattivarla, bloccando così la chiamata alle forze dell’ordine”. Con una mola hanno sventrato l’unica cassaforte presente nella villa, rubando tutto ciò che c’era all’interno. Poi hanno cercato in ogni stanza oggetti preziosi. “Hanno spostato tutti i mobili – racconta Scarponi – anche quelli molto pesanti. Hanno svuotato cassetti, aperto scaffali, non c’è stato posto in cui non abbiamo cercato”. Con le stesse modalità sono entrati al piano di sopra. E anche lì sembrava esserci stato il passaggio di un ciclone.
“Ci hanno portato via tutto, non è rimasto più nulla”, raccontano amaramente. Spariti gioielli e oggetti con un valore sia economico che affettivo. La casa è stata setacciata palmo a palmo, i malviventi hanno spostato tutti i mobili, tolto i vestiti dai cassetti, rovesciato tutto ciò che c’era nel sottotetto e in una casetta di legno, all’esterno della villa, dove ci sono gli attrezzi da giardini. Addirittura hanno smontato tutte le placche degli interruttori. “Quando mia madre, alle 13.15 circa, è tornata a casa, si è trovata davanti agli occhi una scena impressionante”. Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno effettuato i rilievi in cerca di qualche elemento utile a risalire ai ladri.
Lo sconforto e la rabbia. La propria casa violata, per di più due volte in pochi giorni, gli affetti di una vita spariti. È un duro colpo da assorbire soprattutto nella consapevolezza che qualcuno ha seguito i movimenti dei componenti della famiglia per avere la certezza di poter agire indisturbati nella villa. “Il nostro territorio è ormai senza controllo – si sfoga Scarponi -. C’è troppa gente libera di andare e venire liberamente e che, come è capitato a noi, può agire indisturbata”.
Una questione su sui si dibatte da tempo ma che si trova a fare i conti con i continui tagli nel settore sicurezza e con gli organici delle forze dell’ordine che non vengono adeguatamente rimpinguati per far fronte alle esigenze di un territorio esteso, complesso e di frontiera. Ecco perchè, con l’amarezza che segue a questa disavventura capitata alla sua famiglia, c’è l’appello affinchè “Vasto torni ad essere una città più sicura per i suoi abitanti”.