“La situazione igienico-sanitaria ora sta diventando preoccupante”, dice Vincenzo Castellano mostrando frammenti di guano di piccione sulla stampante del suo ufficio: “Entra dalle finestre, trasportato dal vento. Le finestre dobbiamo tenerle aperte perché questa zona del Tribunale non è climatizzata”, spiega il direttore dell’Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti del palazzo di giustizia di Vasto.
“Qui lavorano nove persone tra dirigenti, ufficiali giudiziari e operatori. Ad aprile, per evitare il pericolo di crollo delle mattonelle dai muri esterni, il Comune ha fatto montare questa impalcatura di protezione, in modo da evitare che la caduta di piastrelle e pezzi di cornicione possa creare pericoli alla nostra incolumità. L’impalcatura è stata, a sua volta, recintata con una rete metallica.
Di conseguenza, essendo diventata inaccessibile l’area che si trova in prossimità dei muri, le erbacce sono cresciute oltre due metri e nessuno può fare lo sfalcio perché nella rete metallica non è stato installato un cancello, né lasciato un varco.
Ho presentato un esposto alla Asl per tutelare la salute delle persone che lavorano in questi uffici e per conoscere, di conseguenza, dalle autorità sanitarie se siano idonei allo svolgimento dell’attività lavorativa”.