Per ora ci sono zucchine, insalata e pomodori. Ma chissà che l’orto del presidio territoriale assistenziale di Gissi non possa quanto prima arricchirsi con altre varietà di frutta e verdura. Intanto c’è la valenza di questo progetto dedicato agli ospiti della RADA, la residenza assistenziale per disabili adulti, che accoglie 20 persone provenienti da tutto l’Abruzzo. In attesa dell’inserimento in struttura di una preziosa figura di terapista occupazionale (per cui è in via di ultimazione il concorso della Asl) il personale della RADA si occupa, in coordinamento con la direzione aziendale, di rendere più serene le giornate degli ospiti.
E così è nata l’idea di avviare questo semplice progetto di ortoterapia con il coordinamento del professor Ercole D’Ugo, direttore NOD Alto Vastese, la dottoressa Maria Cappella, coordinatrice infermieristica e l’assistente sociale, dottoressa Antonietta Di Martino. “Grazie alla collaborazione del Comune di Gissi, che ha preparato l’area da dedicare alla coltivazione, e all’Associazione diabetici del Vastese, che ha donato attrezzi, semi e piante, è nato il nostro orto”, spiega D’Ugo.
[ads_dx]Un progetto che non costa nulla alla Asl ma permette agli ospiti, sempre accompagnati da infermieri e operatori assistenziali, di trascorrere del tempo all’aria aperta prendendosi cura delle piante. “Siamo partiti da un paio di mesi – aggiunge D’Ugo – . Inizialmente c’era un po’ di diffidenza da parte degli ospiti, ora, invece, non vedono l’ora di scendere per prendersi cura delle piante“. Una piccola coltivazione completamente biologica, visto che non vengono utilizzati concimi, e che ha già iniziato a dare i suoi frutti. “Per gli ospiti è senz’altro motivo di soddisfazione poter mangiare quello che hanno coltivato e curato” oltre a poter impiegare parte della propria giornata nell’orto.
La struttura dell’ex ospedale di Gissi ad oggi ha 20 ospiti nella RADA e 20 posti letto nell’ospedale di comunità, oltre al presidio di primo soccorso e alcuni reparti. Nel piano sanitario regionale questo luogo dovrà ampliare la sua offerta in termini di assistenza, con 20 posti letto nella RSA (residenza sanitaria assistita) e 20 posti nella RA (residenza assistita). E c’è l’auspicio che, come fatto per il progetto di ortoterapia, possano nascere, anche in collaborazione con associazioni del territorio, altre opportunità per garantire una permanenza più serena agli ospiti.