Di cosa parliamo – L’assessore Gabriele Barisano ha rinunciato alla delega alla Polizia locale, che il sindaco ha quindi assegnato a Luigi Marcello. Nei giorni scorsi, il sindacato autonomo Diccap, la sigla più rappresentativa dei vigili, ha rivolto pesanti critiche al comandante del Moro e all’amministrazione Menna. Del Moro e Menna hanno replicato. Barisano non vuole rilasciare dichiarazioni riguardo ai motivi della sua rinuncia. Intanto, cinque consiglieri d’opposizione attaccano.
VASTO – “Una dichiarazione di resa dell’amministrazione”. La rinuncia di Gabriele Barisano alla delega alla Polizia locale scatena quattro consiglieri comunali di centrodestra e liste civiche: Davide D’Alessandro (Vasto 2016), Alessandro d’Elisa (Gruppo misto), Edmondo Laudazi (il nuovo Faro), Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia) e Guido Giangiacomo (Forza Italia).
“Solo due giorni fa – scrivono in un comunicato congiunto – il sindaco di Vasto, con un lungo e lamentoso comunicato, aveva assicurato che la polemica dei vigili urbani era fuori posto e fuori luogo, che la situazione si stava chiarendo e che l’amministrazione stava operando per trovare una soluzione.
Due giorni dopo, in piena stagione estiva, con l’emergenza sicurezza alle stelle, ecco che arrivano inaspettate le dimissioni dell’assessore alla Sicurezza, Gabriele Barisano, e la sua sostituzione come assessore alla Polizia locale da parte di Gino Marcello: arriva quindi la certificazione di tre fenomeni congiunti, che giunge insieme alla lettera di dimissioni di Barisano.
La prima è la dichiarazione di resa e impotenza della attuale amministrazione di fronte al fenomeno della insicurezza: la polizia locale, bistrattata e vituperata nei dodici anni precedenti, diventa uno strumento ingestibile per l’amministrazione Menna.
La seconda certificazione è la continuità che travolge l’attuale amministrazione: Barisano aveva promesso di risolvere il problema vigili, aveva promesso il nuovo regolamento di polizia locale, aveva promesso una lotta senza quartiere all’abusivismo. Oggi se ne va per non essere stato in grado di mantenere nemmeno una di quelle promesse, schiacciato tra le esigenze dei vigili urbani e la visione ‘lapenniana’, ancora dominante, della sua maggioranza che – sostengono i cinque consiglieri – gli ha impedito di fare qualsiasi cambiamento.
[mic_dx]La terza certificazione è, ancora una volta, quella della totale inadeguatezza dei giovani assessori di Menna, che anche in questo caso non sono stati minimamente presi in considerazione nella ripartizione delle deleghe. Bosco, Della Penna e Cianci sono sempre più utili a tagliare qualche nastro folkloristico” ma, a detta dei cinque consiglieri di minoranza, “si rivelano sempre più inadeguati a rivestire qualsiasi vero ruolo di governo, al punto che, al di là dei disastri del settore turismo e del settore ambiente, nessuna vera delega è stata affidata ai meno attempati esponenti di questa Giunta”.
Secondo D’Alesssandro, d’Elisa, Giangiacomo, Suriani e Laudazi, “il massimo responsabile di questo triplice fallimento resta il sindaco Menna, incapace di governare e di gestire anche le semplici questioni ordinarie, prigioniero dei vecchi volponi della politica, affiancato da un gruppo di giovani inconcludenti e criticatissimi che hanno portato Vasto alla paralisi in quasi tutti i settori della vita amministrativa cittadina”.