L’Abruzzo è una terra soprendente anche dal punto di vista culturale e la storia dei suoi artisti lo dimostra ampiamente. Il passato esercita la sua influenza sul presente ma a volte bisogna scavare affondo per permettere che tra di essi si instauri un dialogo.
È stato questo l’obiettivo della terza serata del Book & Wine che ha scelto di dedicarsi totalmente alla nostra regione. L’ultimo anno infatti ci ha regalato due (ri)scoperte: Giovanni Di Iacovo, una conferma della letteratura contemporanea abruzzese, e Romualdo Pàntini, una figura del passato da dover valorizzare per la sua importanza.
Di Iacovo non traspare alcun limite di espressione dovuto alla timidezza. Con la sua dialettica è riuscito a restituire al pubblico dei Giardini d’Avalos il senso e lo scopo del suo ultimo romanzo Confessioni di uno Zero, pubblicato da Castelvecchi. Un personaggio e un intellettuale a tutto tondo che unisce contemporaneamente le passioni per i fumetti, la letteratura in generale, la musica e il viaggio al suo impegno politico come Assessore alla Cultura del comune di Pescara.
Il suo libro è un inno che celebra sarcasticamente il carattere abruzzese e prende spunto dalle vicende e dalle persone della sua personale esperienza. Così si scopre una Pescara definita da lui stesso come una sorta di “Twin Peaks abruzzese” in cui i cittadini si ergono a personaggi calzanti perfettamente con lo scopo del romanzo. Un romanzo che è inoltre una storia d’amore travagliato tra i due protagonisti Sebastiano Zerolli, detto Zero, e Vienna Colantonio in un’ambientazione anni ’80 restituita al lettore da un gergo adatto al periodo. Ogni capitolo è introdotto da una canzone, sempre presa dallo stesso decennio, che si propone come completamento del mood scelto dall’autore. Questo approccio è stato facilmente intuibile dalla lettura di alcuni spezzoni che ha compiuto Paola Cerella, chiamata a mediare, di fronte ai presenti.
Si è poi cambiato tema mantendendo comunque il filo logico della serata. Dal presente si torna al passato per riscoprire un’eccellenza vastese: Romualdo Pàntini. E quale miglior promotore se non Gianni Oliva – accompagnato nella presentazione da Mario Cimini – che a lui ha dedicato le ricerche per il suo primo lavoro pubblicato nel 1975, oggi ristampato da Carabba di cui è Direttore Editoriale. Come lo stesso Oliva ha rimarcato, Pàntini è uno di quei personaggi che restituisce il senso del suo tempo, un “poeta di sottobosco che ci fa capire la sua dimensione culturale.”
Nato e morto a Vasto, Pantini si laureò a Firenze con una tesi che portava per la prima volta in Italia una traduzione delle poesie di Dante Gabriel Rossetti. Da lì, con poeti di spicco come Pascoli e D’Annunzio si fece promotore come esteta della difesa della bellezza in un’epoca che destava sconcerto per le poche certezze a cui appellarsi. Un grande viaggiatore che conosceva l’inglese, il francese e il giapponese ma che si approcciava alle sue destinazioni proprio per nascondere e combattere le sue incertezze. L’opera omnia accuratamente riordinata da Gianni Oliva, con scritti che vanno da poesia a teatro, si pone l’obiettivo di restituire a noi lettori il senso della sua scrittura ma, soprattutto, spinge noi vastesi a dare finalmente identità a un’eccellenza della nostra cultura letteraria.
Al termine della presentazione la consueta degustazione con il vino offerto dalla cantina Villese.
Gli appuntamenti di oggi, ultima serata:
Mercoledì 8 agosto
Ore 18.30 – Merenda sul prato. Letture da 0 a 99 anni a cura di Filippo Giancola.
Ore 19.00 – Passeggiata con l’autore. Franco Arminio incontra i suoi lettori per le vie del centro (evento a disponibilità posti limitata). Per info e prenotazioni [email protected]
Ore 21.15 – Presentazione del libro Resteranno i canti (Bompiani, 2018) di Franco Arminio. Introduce Mascia Di Marco.
Degustazione vini a cura di: cantina Jasci & Marchesani
Alessandro Leone