Dopo gli ultimatum della Regione, lo scontro al Tar e gli innumerevoli rinvii della decisione, sembra che i soggetti coinvolti nell’annosa vicenda della discarica in territorio di Furci della Vallecena srl siano arrivati – forzatamente – a un accordo.
Nel dicembre 2017, il comitato Via della Regione Abruzzo intimò alla società vastese di produrre della documentazione integrativa [LEGGI]. La ditta di Gianni Petroro rispose duramente lamentando danni economici causati dal tempo trascorso in attesa di una decisione e poco dopo presentò un ricorso al Tar. Il tribunale amministrativo però diede ragione, nell’aprile scorso [LEGGI], all’organo ambientale regionale che aveva tutto il diritto di chiedere nuova documentazione.
[ant_dx]Si arriva così all’ultimo atto – per ora – della vicenda: il 26 luglio scorso, nella sede del comitato Via le parti sono tornate a incontrarsi. Il comitato ha optato per un nuovo rinvio della pratica per consentire alla società le attività integrative di indagine idrogeologica.
Dal canto suo, la Vallecena srl., – con una comunicazione del giorno successivo – si impegna a iniziare il prossimo 9 agosto la “realizzazione di un nuovo ulteriore piezometro ubicato nei pressi del sondaggio SP5 e successive verifiche”.
In ballo, da 13 anni, c’è la realizzazione di una discarica per rifiuti non pericolosi da 150mila metri cubi in località “Cicella” di Furci, non molto lontano dall’impianto del Civeta; dal progetto originario (che prevedeva anche il conferimento di rifiuti pericolosi) è stato eliminato l’impianto di trattamento.