“Abbiamo perso tutti un pezzo di cuore, un pezzo di anima“. Sono le parole di un amico ad esprimere il sentimento comune nella chiesa di Santa Maria del Sabato Santo nella giornata dell’ultimo saluto a Vittorio Altieri. È il parroco Don Antonio Totaro a presiedere il funerale del 23enne ingegnere vastese morto venerdì dopo il terribile incidente in cui è rimasto coinvolto nella zona industriale di San Salvo. “Risposte non ne abbiamo – esordisce il sacerdote nella sua omelia -. Ma, nella lettura cristiana di queto evento, dobbiamo pensare che Vittorio era già pronto per l’eternità“. E aggiunge: “Vittorio non è morto, ha concluso quella parte umana della sua vita. Vive presso Dio perchè in breve tempo ha raggiunto la perfezione. Il Signore lo ha portato presso sè perchè questo non lo rovinasse”.
Si rivolge alla mamma di Vittorio, Rosamaria, sottolineando come “ho incontrato una donna dalla grande forza. E questa forza che il Signore ti ha dato cerca di passarla ai tuoi figli”. Il sacerdote parla ai tanti giovani presenti in chiesa: “In questi momenti siamo tristi perchè vediamo l’amico che va via ma poi, spesso, torna tutto come prima, senza chiederci dove andiamo? Vittorio ci ricorda che lui ci ha preceduti e ci chiede di non abituarci alle cose cattive di questo mondo“.
[ads_dx]Al termine della messa prendono la parola i suoi amici. “Vittò, nessuno merita di morire così“, dice uno di loro ricordandone la “grande generosità”, la “dolcezza e la maturità“. Due ragazze si rivolgono a Marta e Luca, sorella e fratello di Vittorio. “Un fratello è la cosa più bella che la vita possa regalarci. È colui che ci vede crescere, che di noi conosce pregi e difetti. Siamo sicure che ogni volta che sentirete la sua mancanza lui sarà lì con voi“.
C’è il pensiero spontaneo di uno zio per quella che è stata “una persona straordinaria. Nella sua semplicità aveva il desiderio di volare sempre in alto. Era un ragazzo eccezionale”. Anche lui si rivolge ai tanti giovani: “Vittorio era un pacifista convinto, non sapeva cosa fosse la violenza. Voi, ragazzi, diffondete questo messaggio”. Infine Marco, uno dei suoi amici più cari. “Invito tutti voi a ricordarlo per come era da vivo, con tutti i suoi gesti. È vero, Vittorio era un pacifista sul serio. Mi mancheranno le nostre battute da ingegneri a cui ridevamo solo noi. Grazie Vittorio per questi anni di amicizia”.
I palloncini bianchi lanciati in cielo dagli amici sono l’ultimo saluto, al momento della partenza del feretro verso il cimitero, a questo giovane che ha lasciato troppo presto la vita terrena.