“Riteniamo che l’Abruzzo, stante l’elevato livello di concentrazione di centri commerciali già presenti sul territorio, debba evitare qualunque provvedimento che possa incentivare insediamenti di questo tipo. Abbiamo bisogno di tornare a valorizzare i centri storici, i negozi di vicinato e non, al contrario, assecondare le mire di qualche speculatore, che non farà altro che desertificare le nostre città”. Il Movimento 5 Stelle critica la maggioranza di centrosinistra, che ha approvato la nuova legge sul riutilizzo di capannoni e terreni delle zone industriali.
Si è tenuta questa mattina a Pescara la conferenza stampa che ha visto la partecipazione dei consiglieri regionali Sara Marcozzi e Pietro Smargiassi, con loro le associazioni di categoria Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti e Casartigiani. Sul tavolo c’è la legge approvata nella scorsa seduta di Consiglio che aprirebbe la strada all’ionsediamento di nuovi centri commerciali e gallerie commerciali. I Cinque Stelle attaccano la maggioranza che “ancora una volta dimostra di non avere una visione del futuro, dell’economia di questa regione e del suo territorio”. Secondo i pentastellati, infatti, il progetto di legge sulle “Norme per il migliore utilizzo delle aree industriali degli ex consorzi” è “un colpo di cosa pre-estivo per trasformare le aree industriali degli ex consorzi, confluite in Arap, in aree destinate all’insediamento di strutture ricettive alberghiere ed extra alberfghiere, aree commerciali e altri usi di dubbia utilità sociale”. Il M5S ripercorre l’iter legislativo, iniziato nel 2015, quando il consigliere regionale di maggioranza Mario Olivieri presentò per la prima volta la proposta sul “migliore utilizzo delle aree industriali del Vastese. Un progetto di legge – affermano Marcozzi e Smargiassi – che, già solo per il titolo, probabilmente imbarazzava alcuni membri della stessa maggioranza di governo e che resterò per sempre chiusa nei cassetti della Commissione”. Nel 2017, Olivieri ha ripresentato nuovamente la proposta, modificandone il titolo: “Norme per il migliore utilizzo delle aree industriali degli ex consorzi”. “Di fatto – commentano i consigliere regionali del Movimento – il testo di legge resta pressoché uguale al precedente. A differenza del proimo, però, questa volta a legge approvata nella scorsa seduta del Consiglio regionale apre a tutte le sedi territoriali dell’Arap: Vasto, Avezzano, Casoli, L’Aquila, Teramo e Sulmona. Una vera e propria beffa per i commercianti di quelle zone. Però, in base all’articolo 2, i benefici previsti “sono esclusi per gli immobili che ricadano nelle aree consortili ubicate a ridosso dei porti regionali, a valle dell’esistente tracciato ferroviario della linea adriatica. Appare dle tutto evidente – sottolineano Marcozzi e Smargiassi – che nessuna delle sedi territoriali dell’Arap, fuorché quella di Vasto, sia in una di queste condizioni, ovvero a ridosso di un porto e a valle del tracciato ferroviario della linea adriatica. La competenza a modificare il cambio di destinazione d’uso di queste aree appartiene all’Arap, che le esercita attraverso il Piano regolatore territoriale. E’ evidente che questa legge, seppur ben congegnata per assecondare gli interessi locali, non rispetta quelle caratteristiche di astrattezza e generalità che una legge dovrebbe avere. Chiediamo al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, di non promulgare questa legge e non costringerci a segnalare al Consiglio dei ministri l’evidente illegittimità costituzionale del testo approvato”.