Ricorre oggi il quinto anniversario della scomparsa di Nicola Notaro, sindaco di Vasto tra gli anni Settanta e gli albori degli anni Ottanta.
Alle elezioni del 1973, riportò alla vittoria la Democrazia cristiana dopo l’amministrazione guidata da Silvio Ciccarone a capo di una coalizione composta dalla lista civica Il Faro e dal Partico comunista.
Con visione lungimirante, incaricò l’architetto giapponese Kisho Kurokawa di redigere un progetto per una grande città Vasto-San Salvo. Negli uffici comunali c’è ancora il modellino del moderno stadio progettato allora dal celebre professionista nipponico.
Notaro è sempre stato un punto di riferimento per gli esponenti politici di area democristiana e non solo. Le tracce delle sue scelte sono ancora visibili oggi, a distanza di quattro decenni. “Fu lui, nel 1978, di ritorno da un viaggio a Copenaghen, a far realizzare il Monumento alla Bagnante, che oggi è uno dei simboli di Vasto. Il giorno in cui fu installata la statua su quello scoglio fu una delle poche volte in cui vidi piangere mio padre”, ricorda con affetto il figlio Paolo.
Nel 1980, al termine della sua esperienza da capo dell’amministrazione comunale, Notaro venne eletto consigliere regionale. Per tutta la sua vita, ha sempre conservato passione politica e visione del futuro [LEGGI l’intervista del 2013 ai familiari].
E’ passato un lustro dalla morte del sindaco, come ancora tanti vastesi continuavano a chiamarlo. Un lustro in cui non hanno mai smesso di amarlo e ricordarlo i familiari: la moglie Lidia, i figli Alessandra, Cesare e Paolo, il genero Angelo, le nuore Mariolina e Angela, i suoi amati nipoti Lorenzo, Alessio e Giorgio.