Rischia di avere serie conseguenze il sedicente flash-mob organizzato sotto casa dei ricorrenti al Tar sugli eventi estivi di San Salvo Marina. Una delle turiste molisane ha presentato ai carabinieri una denuncia per violazione di domicilio, minacce e danneggiamenti ai carabinieri della locale stazione che ora indagheranno su quanto accaduto nella notte di lunedì scorso.
COSA È ACCADUTO – Nel pomeriggio del 16 luglio, il Tar ha pubblicato l’ordinanza (emessa tre giorni prima) che di fatto sospendeva alcuni eventi in programma in piazzale Cristoforo Colombo [LEGGI]. Su Whatsapp e altri canali (blog locali ecc.) è partito così il passa parola che invitava a riunirsi alle 23.30 in via Magellano (a pochi metri dal villaggio Helios, dove risiedono i ricorrenti).
Gran parte dei partecipanti a quella che doveva essere una goliardata e una protesta pacifica si è ritrovata con la convinzione che i ricorrenti (che dall’anno scorso stanno vincendo al Tar e al Consiglio di Stato nei confronti del Comune) stessero bloccando tutti gli eventi musicali disciplinati, da sempre, dalla normativa regionale e nazionale, addebitando agli stessi lo stop all’iniziativa di un lido qualche sera prima.
In pochi, in realtà, erano a conoscenza del contenuto dell’ordinanza che richiamava il Comune a rispettare il numero massimo di eventi per sito previsto dalla delibera regionale del 2011: 10, molti di meno di quelli presenti sul cartellone estivo sansalvese per quanto riguarda la piazza centrale della marina.
[ant_dx]Poco dopo la mezzanotte, mentre alcuni balneatori presenti iniziavano a rendersi conto di quanto ordinato realmente dal tribunale, una ventina di ragazzi – tra loro molti minorenni – è entrato nel vialetto d’accesso del residence invadendo il giardino privato di una dei ricorrenti e qui ha preso a calci il cancelletto, buttato a terra alcune bici e intonato cori offensivi contro la donna colpevole di chiedere il rispetto delle regole.
“PARTECIPAZIONE FUORI LUOGO” – Il resto dei partecipanti (coloro che avevano probabilmente bene in mente delle probabili conseguenze) – poco meno di un centinaio in totale – è rimasto a guardare a debita distanza evitando di entrare nella proprietà. In quest’ultimo gruppo c’erano gli amministratori: le consigliere Elisa Marinelli, Marica Zinni e gli assessori Fabio Raspa e Tonino Marcello.
Quest’ultimo, assessore che ha la delega alle Attività produttive, è finito nel mezzo della bufera politica. La sua presenza contro la decisione di un tribunale amministrativo è stata vista come fuori luogo e pericolosa per l’ente dal consigliere di opposizione Fabio Travaglini che ieri mattina in una lunga lettera al sindaco ha chiesto la revoca delle deleghe. “Partecipare a quella manifestazione – ha scritto – contro la decisione del Tar, che non è l’amplificatore dei capricci dei cittadini, e contro i ricorrenti è un atto grave che espone il Comune stesso a rischi e responsabilità e soprattutto prende in giro i cittadini e gli imprenditori” [LEGGI].
Ora i carabinieri sono chiamati ad accertare quanto accaduto. Eventuali strascichi penali a parte, una riflessione andrebbe fatta sul rischio che corrono alcuni giovanissimi che hanno risposto – in modo probabilmente inconsapevole – all’appello fondato su un presunto pericolo che incombe sulla marina: il silenzio totale della musica, mentre il Tar, a più riprese, continua a ribadire la necessità di adeguarsi a livelli di decibel e concentrazione di eventi musicali regolamentati da Regione e Stato da anni.