Polemiche sull’utilizzo di Palazzo d’Avalos per il cooking show del Festival della ventricina, l’evento, dedicato al salume tipico del Vastese, che oggi vivrà la sua terza e ultima serata.
Alessandra Cappa, consigliera comunale della Lega, ha presentato un’interrogazione rivolta al sindaco, Francesco Menna.
L’interrogazione – Ecco il testo dell’interrogazione presentata da Alessandra Cappa:
“Il sottoscritto Consigliere comunale nel premettere che:
- Il Palazzo D’Avalos di Vasto, significativo esempio di architettura rinascimentale, è uno dei monumenti più importanti di tutta la Regione;
- Il Palazzo D’Avalos è sede di un rilevante Museo Civico e di una Pinacoteca, realtà espositive tra le più importanti, anche in ambito nazionale;
- Il Palazzo D’Avalos è altresì sede di un museo archeologico ricco di preziose collezioni di beni artistici e storici, anch’essi di rilevanza nazionale;
- Buona parte delle collezioni archeologiche del Museo sono di proprietà statale;
- In occasione del festival della Ventricina, che in questi giorni si sta tenendo a Vasto, il Palazzo D’Avalos è stato utilizzato per il cooking show dedicato ai piatti tipici a base di ventricina;
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere comunale interroga l’Amministrazione comunale per sapere se:
– l’Amministrazione comunale ha assunto, in occasione del detto utilizzo, le iniziative necessarie per garantire, rispetto alle attività svolte, adeguati standards di sicurezza per le opere presenti e per il Palazzo stesso;
– sempre in occasione del suddetto festival della Ventricina, l’Amministrazione comunale ha proceduto ad informare la Soprintendenza dell’utilizzo del Palazzo nel modo sopra detto;
[mic_dx]- l’Amministrazione comunale, a tutela del Patrimonio storico, artistico e culturale della Città, come è suo dovere, intende garantire il corretto funzionamento del Palazzo e delle sale museali ivi presenti;
– in particolare, se intende affidarne la direzione, come è avvenuto negli anni tra il 1995 e 2004, ad un Comitato tecnico scientifico presieduto dalla Soprintendenza, come peraltro dalla stessa richiesto anche di recente, ma senza esito, al fine di garantire il corretto utilizzo del Palazzo medesimo, ovvero intende proseguire con la gestione affidata all’ennesima Cooperativa;
– in ogni caso, la Cooperativa che gestisce i servizi possiede le competenze necessarie per assicurare le indispensabili cautele per la tutela e conservazione dei beni artistici ed archeologici presenti;
– l’Amministrazione comunale intende assumere una decisione definitiva sull’utilizzo del Palazzo, nel senso di considerarlo “scrigno dei tesori” della Comunità cittadina oppure mero contenitore per raccogliere qualsivoglia spettacolo o iniziativa dal “sapore” – è il caso di dirlo – finanche contrario al prestigio del monumento”.