Essere “primi” a tutti i costi o attendere? Con 12 voti a favore e 4 contrari ieri pomeriggio il consiglio comunale di San Salvo ha fatto il primo passo per l’eventuale realizzazione di un tempio crematorio accanto al cimitero. Alla delibera sulla dichiarazione di pubblico interesse e pubblica utilità – che ora passerà alla Provincia di Chieti – è stato aggiunta, su proposta di Antonio Boschetti (Pd) la verifica di assoggettabilità al procedimento Via a carico della ditta proponente.
San Salvo, se il project financing andasse in porto, sarebbe la prima città in Abruzzo a dotarsi di questo sistema assente anche nel vicino Molise.
Ad aprire la discussione è stato l’assessore al Patrimonio, Giancarlo Lippis, che ha illustrato per sommi capi i tratti principali del progetto. Ad avanzare la proposta è stata la Edilver Srl (del gruppo Altair, della provincia di Verbania) specializzata in questo tipo di costruzioni con 14 impianti realizzati un po’ in tutta Italia (Rimini, Brescia, Parma, Sassari ecc.).
La realizzazione per il Comune sarebbe a costo 0. La proposta prevede a favore dell’ente il 5% del fatturato annuo e il diritto di transito di salme provenienti da fuori comune (30 euro per cremazione). La stima della società per il primo anno di esercizio è di un fatturato di 474.600 euro con una previsione di crescita negli anni successivi. 499 euro il costo di una cremazione (stando a quanto stabilito dalla normativa nazionale) con possibilità di una riduzione del 30% per i residenti sansalvesi.
A innescare la discussione è stato il punto sulla localizzazione del tempio. Questo dovrebbe essere costruito accanto al cimitero, su terreni privati (ci sarà bisogno di una variante al Prg).
[ant_dx]”OPERA DI FORTE IMPATTO” – A sollevare i primi dubbi è stato Boschetti (Partito Democratico): “Sul piano concettuale siamo d’accordo, ma che comporta per la collettività? Secondo noi manca la legittimazione regionale non essendoci una regolamentazione ad hoc. Realizzerete un’opera di forte impatto nel centro urbano, a 100 metri dal futuro polo scolastico. Se i cittadini di San Salvo dovranno sopportare un’opera simile, dobbiamo batterci per una tariffa irrisoria per i residenti. Le mie proposte sono due: cerchiamo piuttosto fondi per ampliare il cimitero e valutiamo un accordo con il Comune di Cupello, che ha un territorio vastissimo, per realizzarlo lì, lontano dal centro abitato, evitando di far gravare l’impatto solo ai sansalvesi”.
Gianni Mariotti, sempre del Pd, ha invece richiamato l’attenzione sugli aspetti sanitari: “Si tratta comunque di un inceneritore che emette sostanze che possono nuocere alla salute del cittadino. La cremazione è un diritto, ma pensiamo anche alla salute degli altri cittadini, quelli vivi”.
“SAN SALVO ALL’AVANGUARDIA” – L’entusiasmo del primo cittadino pare non essere stato scalfito dalle argomentazioni dei due consiglieri di minoranza. Tiziana Magnacca e Lippis nelle scorse settimane hanno visitato due tempi crematori realizzati dalla Edilver, “Abbiamo assistito a una cremazione e siamo saliti sul tetto per vedere cosa usciva ed è stato davvero impercettibile”.
“Perché San Salvo? – ha continuato il sindaco – Volete togliere ai sansalvesi la libertà di scelta? San Salvo è sempre arrivata prima grazie alla lungimiranza dei propri amministratori, un esempio è la piscina comunale. Non possiamo aspettare un legislatore regionale pigro. Le emissioni nell’aria sono inferiori a quelle di una caldaia che tutti abbiamo“.
Sulla localizzazione, la Magnacca ha spiegato che “è la norma a prevedere l’obbligatorietà della realizzazione in area cimiteriale. Abbiamo valutato la possibilità di farlo su un terreno nostro, in un altro luogo, ma non sarebbe possibile. Questo progetto ci permetterebbe anche di realizzare la sala del commiato. È un’opera che ci colloca nella modernità”.
“NON SIAMO CONTRO SE LONTANO DAL CENTRO ABITATO” – Unico membro dell’opposizione a votare in linea con la maggioranza è stato Fabio Travaglini (Più San Salvo).
Sulla stessa lunghezza d’onda del Pd, invece, è Marika Bolognese (San Salvo Democratica), che dopo la seduta dell’assise civica dice a zonalocale.it: “Ora ci faranno passare per coloro che sono contro. Noi non vogliamo negare il diritto, ma prima viene la salute. I sansalvesi devono essere messi nella condizione di sapere quali potrebbero essere le conseguenze. Essere i primi in Abruzzo non è un vanto, c’è da valutare l’impatto di una struttura simile in una città nella quale è presente già un’estesa zona industriale. Non siamo contro il tempio, siamo a favore perché permetterebbe all’ente di risparmiare, ma va fatto lontano dal centro abitato”.