Tre giornate per riflettere e potenziare le offerte formative e la loro qualità nelle piccole scuole. Bilancio positivo per la Summer School “Insegnare e apprendere nelle piccole scuole” promossa dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione con l’Indire e tenutasi a Gissi, Furci e Carpineto Sinello.
L’apertura del workshop, il 4 luglio scorso, è stata l’occasione per tracciare un quadro della situazione attuale. “Ciò che viene fuori – ha detto il presidente Anci Abruzzo, Luciano Lapenna, tornato nella sua ex scuola, l’Ite “Spataro” – è un quadro molto complicato nella nostra regione. Si deve lavorare per un’associazione dei piccoli comuni, una fusione su base volontaria, siamo in forte ritardo su questo punto rispetto ad altre regioni. Le piccole scuole sono un presidio, se va via, perché i genitori dovrebbero restare?”.
Viabilità, spopolamento e non solo. Chi frequenta le piccole scuole – spesso localizzate in zone montane – deve far i conti con un percorso a ostacoli per vedersi garantito il diritto allo studio. “Il senso di queste giornate – ha spiegato Angelo Marchione nella doppia veste di sindaco di Furci e insegnante dell’Omnicomprensivo “Spataro” – è anche di ridarci della speranza. È importante fare squadra e fare una rete. I problemi ci sono e non li nascondiamo; siamo in continua lotta, se così si può dire, con l’Ufficio Scolastico Regionale per evitare che vengano tagliate le classi. Nei piccoli centri c’è un continuo interscambio scuola-Comune. La scuola è anche il momento principale di socializzazione”.
Presenti all’apertura della giornata anche Pier Cesare Rivoltella dell’Università Cattolica, il sindaco di Gissi Agostino Chieffo e l’assessore di Carpineto Sinello Filomena Lucci.
IL RESOCONTO DELLA SCUOLA – “I relatori hanno saputo guidare – racconta l’Istituto Omnicomprensivo “Spataro” – con competenza, i corsisti nel lavoro di riflessione sulla didattica delle piccole scuole, offrendo una preziosa opportunità di incontro ad insegnanti e dirigenti scolastici per aggiornarsi, formarsi e stabilire sinergie.
Dopo la prima giornata, aperta con i saluti istituzionali, che hanno fatto sentire forte il supporto della scuola e degli amministratori, e proseguita con la tavola rotonda Le piccole scuole: a che punto siamo?, che ha visto confrontarsi il prof. Pier Cesare Rivoltella e la prof.ssa Simona Ferrari per l’Università Cattolica e le dott.sse Giuseppina Cannella e Jose Mangione, primi ricercatori INDIRE, il programma è proseguito con un’intensa giornata dedicata alle attività laboratoriali. I partecipanti hanno lavorato sugli Episodi di Apprendimento Situato in pluriclasse, sulla Videocomunicazione nella didattica, sul Service Learning e sull’Apprendimento Intervallato ed hanno inoltre potuto conoscere lo stato della ricerca sul Dialogo Euristico nelle Piccole Scuole.
Venerdì 6 luglio, alla presenza anche del dirigente tecnico dell’USR Abruzzo, prof. Carlo Di Michele, si sono tirate le somme, mediante la condivisione dei risultati dei lavori delle giornate precedenti, ed è stato presentato, da parte delle ricercatrici dell’INDIRE, il progetto PON Piccole Scuole: innovazione e valorizzazione della professionalità docente.
Solido è stato il supporto del territorio, dagli enti locali alle associazioni, dai nonni agli esperti di storia e tradizioni locali, che anche questa volta hanno voluto far sentire la propria vicinanza alla scuola, collaborando attivamente per offrire una squisita ospitalità a tutti: ancora una volta, se mai fosse stato necessario, è emerso l’importante ruolo delle comunità di cui sono espressione le piccole scuole, che si configurano come vere e proprie comunità educanti”.
“Un’importante opportunità di crescita professionale e di valorizzazione delle scuole dell’entroterra e del territorio che tutti gli attori hanno saputo trasformare in una reale occasione di incontro e di formazione – la definisce la dirigente scolastica dell’istituto, Aida Marrone – uno straordinario momento di crescita e di incontro che pone le basi per attivare ulteriori e virtuose sinergie. Ringrazio di cuore quanti hanno contribuito a rendere questi tre giorni così intensi, cognitivamente stimolanti, emotivamente coinvolgenti”.