Da un cittadino di Casalbordino, Domenico Venditti, riceviamo una lettera aperta indirizzata al sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci. Ne pubblichiamo ampi stralci.
“Le scrivo una ‘riflessione’ che ho avuto in questi giorni, riguardante la Tassa sui rifiuti.
Non ho potuto fare a meno di pensare a ciò e, da cittadino, di dire la mia.
Si parla sempre di abbassare le tasse, di andare ‘dalla parte del cittadino’ e/o perlomeno di cercare soluzioni ai problemi del Comune, ma voi, da bravi amministratori, raddoppiate i nostri costi di oltre il 100%. Mi riferisco alla Tari, anno 2018, codice 954.
Li ho citati come ‘costi’ appunto perché, come in un bilancio comunale ma in versione molto più piccola, anche il nucleo familiare può essere considerato come un’azienda sotto questo punto di vista. E come ogni altra azienda il suo obiettivo è sopravvivere, cercando di tagliare laddove è possibile.
Detto questo, i costi fissi di una famiglia (le Tasse) sarebbe meglio che si tenessero a bada, diminuirli e non aumentarli di addirittura oltre il 100%”, protesta Venditti.
“Tra le mille domande del perché di questa ‘strategia aziendale’ (se così si può chiamare), alcune sorgono spontanee: nel suo programma e in alcune interviste, non aveva garantito che la Tari non sarebbe stata aumentata? Inoltre non ha pensato che in Italia ci lamentiamo per il fatto di essere un paese di vecchi, con una diminuzione drastica delle nascite e che lei/voi, con l’aumentare della Tari (ora da pagare in base al nucleo familiare!) ha attuato una manovra che invoglia a non fare figli?
Che poi è ancor più vergognoso aumentare una tassa sulla spazzatura, quando siamo uno dei pochi paesi rimasti a non avere la differenziata.
Purtroppo una legislatura, in piccola e in vasta scala, è sempre stata vista da chi ne è a capo con un’ottica puramente finanziaria ed economica, non curandosi del fatto che chi governa ha a che fare con i cittadini, quindi con persone, alle quali non gli si può attribuire un valore puramente economico”.