Riqualificare alcune aree della città per farli diventare reali “spazi pubblici“. È l’idea lanciata da Fabio Mascio, referente del movimento Vasto Ciclabile, in occasione del convegno “Vasto in bicicletta”. Non solo piste e corsie ciclabili, quindi, come suggerito dal ciclista urbano [GUARDA IL VIDEO], ma delle rivisitazioni di punti nevralgici della città da riconosegnare all’uso dei cittadini. È il caso dell’area all’incrocio tra via Giulio Cesare e via Alessandrini, accanto alle Poste. Lì c’è un albero fotovoltaico (frutto di un progetto di ricerca universitario di diversi anni fa) e della vegetazione incolta. Per Mascio potrebbe essere riqualificata e utilizzata diversamente.
“La proposta da me fatta non è un progetto – sottolinea il grafico vastese – ma solo un suggerimento all’amministrazione di uno spazio come tanti da sfruttare come spazio pubblico. Ad oggi non ci sono calcoli, nè scelta di materiali in quanto non sono un urbanista ma un grafico, probabilmente con uno spirito di osservazione acuto, ma solo per deformazione professionale, e soprattutto un semplice cittadino osservatore. Quindi chiunque abbia professionalità in merito può intervenire liberamente.
[ads_dx]Ma da cittadino che vive questa città, specie in bici, mi permetto di dare qualche suggerimento sugli spazi vitali che sono venuti meno durante la lottizzazione del territorio negli anni addietro ed una visione auto-centrica del trasporto urbano fatto di spostamenti, se ci pensiamo bene, di soli pochi chilometri”.
Pulizia del verde, installazione di arredo urbano, anche molto semplice, così da avere un reale spazio pubblico, “quel luogo che ti permette in sicurezza di fare diverse attività benefiche alla cittadinanza: socializzazione, relax, leggere, installare una biblioteca sociale, portare i bambini o anziani, utilizzare lo stesso spazio per iniziative come teatro per bimbi o anche per attività a livello associativo. È quindi un luogo di crescita antropologica dove le interazioni aumentano ad ogni livello. Se la città è priva di questi spazi di quartiere ci si limita ad uscire di casa solo per fare servizi, magari con l’auto, per poi rientrare ma non abitare poi la città. Ricordiamoci che abbiamo almeno due case, una dove abitiamo con tutti i comfort che ci siamo configurati e un’altra che è la casa pubblica che dobbiamo abitare e che deve essere a misura d’uomo per fruibilità e si chiama città”.
Nell’idea elaborata “lo spazio pubblico ricavato tra via Giulio Cesare e via Alessandrini è importante in quanto è nel centro di una zona ad alta densità abitativa e di utenza di ogni genere, chi si muove per servizi (banche, Poste, uffici), chi per divertimento (bar e locali), chi porta bimbi a scuola e chi ovviamente vi abita. Quindi un’area umanamente molto dinamica, che avrebbe bisogno di una zona di decompressione data la forte presenza di automobili in tutti gli spazi. Ridare democrazia agli spazi è necessario, riportare l’uomo in città è possibile, con progetti poco infrastrutturali ed economici. Inoltre la presenza dell’albero fotovoltaico è interessante perchè potrebbe dare stimolo ad altri servizi”. Per ora è solo un’idea, come quelle elaborate per altre zone della città o per le corsie ciclabili su cui c’è un concreto interessamento da parte dell’amministrazione.
“Sono passi che la cittadinanza tutta deve sentire di fare collaborando. Questo come altri spazi si possono riconvertire – conclude Mascio -. La riconversione urbana è una attività che nel nord Europa fanno da decenni ormai”.