“Le notizie che giungono dal Cimitero di Vasto sono allarmanti, soprattutto per la responsabilità politica di dodici anni di amministrazioni rosse che nulla hanno fatto per rispettare un luogo sacro”. Sei consiglieri comunali di centrodestra e liste civiche attaccano le Giunte di centrosinistra che hanno amministrato Vasto dal 2006 in poi.
Il nuovo terreno di scontro politico è l’operazione Eterno riposo, scattata nelle prime ore di oggi, quando la polizia, al termine delle indagini coordinate dal procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio, ha arrestato tre persone, accusate di aver creato una “gestione parallela” del cimitero comunale. Quattordici, in tutto, gli indagati.
Secondo Davide D’Alessandro (Lega), Alessandro d’Elisa (Gruppo misto), Guido Giangiacomo (Forza Italia), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), Francesco Prospero (Lega) e Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia), “è chiaro che non tocca ai consiglieri comunali accertare determinate ed eventuali responsabilità personali, ma la responsabilità politica delle Amministrazioni che sgovernano la città da circa tre lustri è evidente e macroscopica. Quante volte gli organi di informazione e le forze politiche di opposizione hanno chiesto di ‘attenzionare’ il cimitero, di curarlo, di sgombrare il campo da voci poco chiare sulle lamentele di tanti cittadini? Nulla. Nulla di nulla. Da parte delle amministrazioni rosse è sempre venuta la solita accusa di macchina del fango azionata strumentalmente da chi non vuole bene a Vasto. Basta entrarci nel cimitero per comprendere – sostengono i sei consiglieri – che le amministrazioni del degrado e dell’abuso non hanno rispettato né i vivi né i morti. La cappellina, fatiscente e di competenza del Comune, è l’esemplare testimonianza di un fallimento amministrativo. Non è possibile addebitare la colpa per un luogo che non funziona soltanto ai dipendenti comunali. È il metodo dello scarica barile che abbiamo sempre contestato. A noi interessa che il Cimitero venga restituito a un uso corretto, secondo regole non discutibili e controlli serrati”.
Per D’Alessandro, d’Elisa, Giangiacomo, Laudazi e Prospero, “le amministrazioni rosse sulla questione morale non possono dare lezioni ad alcuno. Incapaci ad amministrare, incapaci a controllare. E la colpa è sempre degli altri. Poi, talvolta, i nodi vengono al pettine e alla colpa non si può sfuggire. Quando l’amministrazione sostiene che ‘sono state adottate tutte le misure necessarie per garantire al meglio i servizi cimiteriali’, viene da rispondere: una risata la… seppellirà”.