Di ritorno dalla Puglia la carovana della Route 21 “Chromosome on the road” ha fatto tappa a Lentella dove è stata accolta con calore ed entusiasmo dai membri dell’Arda (Associazione Regionale Down Abruzzo) di Vasto.
Gian Piero Papasodero è un architetto veronese che da quattro anni regala “la normalità di un viaggio in moto” ai ragazzi affetti dalla sindrome di Down portandoli a bordo della propria Harley in giro per lo Stivale. È il progetto “Route 21”, nato in forma embrionale nel 2013 e affinatosi due anni dopo.
Ieri pomeriggio, è stata la fattoria d’Arte “I colli” di Lentella di Ettore Altieri a riceverli nella prima tappa abruzzese del lungo viaggio di questa edizione.
[ant_dx]“Quest’avventura – dice Papasodero a zonalocale.it – è nata nel 2013 quando accompagnai un ragazzo con gravi disabilità motorie in giro con un sidecar; in quell’occasione si sono uniti anche alcuni amici. Route 21 è nata poi ufficialmente nel 2015, dopo un anno sabbatico, su richiesta dei genitori di alcuni ragazzi che volevano far vivere questa esperienza ai propri figli. Quest’anno siamo partiti da Roma e per la prima volta abbiamo fatto tappa anche nelle due principali isole italiane, Sardegna e Sicilia, l’obiettivo è quello delle 28 tappe in 28 giorni. Finora abbiamo percorso circa 10mila chilometri“.
“Oggi – continua Papasodero – la chiamano inclusione, a me piace ribadire che questo è un viaggio che cerca di regalare la normalità di un viaggio in moto, con tutte le sue criticità, a questi ragazzi che nel corso dell’esperienza si integrano con tutti abbattendo gli stereotipi che li circondano. Dopo il viaggio, resto in contatto con i genitori che testimoniano un miglioramento nei rapporti e nell’ambito personale. I nostri ragazzi sono chiamati a vivere l’esperienza del viaggio in moto in ogni suo aspetto, con responsabilità. Non mancano momenti delicati, come oggi: da Bari a qui abbiamo incontrato pioggia e vento”.
L’intuizione di Papasodero è arrivata dopo anni di impegno nel sociale, “Facevo volontariato dal 2002. Il progetto concretizzatosi in Route 21 era un’idea che da tempo avevo in mente: prendere dei ragazzi down e inserirli in un contesto di normalità perché è quello di cui hanno bisogno. Con il passare degli anni sentiamo sempre più la volontà di ospitarci”.
Dopo un breve momento istituzionale, con i saluti e le parole del presidente dell’Arda, Giuliano Giammichele, spazio alla musica, al divertimento e alle foto ricordo dei ragazzi dell’Arda sulle Harley prima che la carovana riprendesse il suo viaggio verso le terre colpite di recente dal terremoto: Arquata del Tronto, Accumoli e Amatrice.