In aumento le aggressioni subite dal personale della Asl Lanciano Vasto Chieti. A dirlo è il rapporto sul periodo 2014-2018, predisposto dall’azienda e curato dall’unità operativa Qualità accreditamento e risk management. Trenta le aggressioni, verbali e fisiche, registrate negli ultimi cinque anni, ma, come rileva la direzione sanitaria, “è la punta dell’iceberg, poiché non tutti gli episodi vengono segnalati”.
Sei episodi sono avvenuti nel 2014 e altrettanti nel 2015, quattro nel 2016, otto nel 2017 e sei nel solo periodo da gennaio a maggio di quest’anno. Per due terzi (20 casi) si è trattato di violenza verbale, ma in dieci casi si è arrivati alla violenza fisica. Per questo, su indicazione del direttore generale Pasquale Flacco, è nato un apposito progetto aziendale, “Più forti della violenza”., con l’obiettivo è di migliorare la conoscenza del fenomeno, sensibilizzare gli addetti ai lavori, ma anche i cittadini, e creare un sistema di sostegno, anche psicologico, per gli operatori vittime di aggressioni.
[ads_dx]Si inizia oggi, 21 giugno, a Lanciano (dalle ore 8 alle 18 nella ex Casa di conversazione) con il primo di tre corsi di formazione sulla violenza verso gli operatori sanitari, destinati a infermieri, medici, psicologi, assistenti sociali, operatori socio sanitari, ma anche altre figure che lavorano a contatto con gli utenti, come gli addetti al front office e i vigilantes. Gli altri appuntamenti sono per il 15 novembre a Vasto e il 16 novembre a Chieti.
Le segnalazioni dicono che ad essere aggrediti sono soprattutto gli infermieri (54%), poi i medici (26%), altri operatori (11%) e vigilantes o forze dell’ordine (9% dei casi). “Gli aggressori sono prevalentemente i pazienti (64%), i loro familiari (21%) e addirittura pazienti e familiari insieme (7%), altri utenti (4%) e un altro 4% di figure non definite. Una parte significativa degli eventi è stata registrata nelle varie strutture sanitarie di Chieti (13), altri sette a Vasto, quattro ciascuno a Lanciano e Ortona, uno ad Atessa e uno a Guardiagrele. Le unità operative prevalentemente coinvolte sono il Servizio dipendenze, il Pronto soccorso e il Dipartimento salute mentale“.
Nel corso organizzato dalla Asl verranno date agli operatori indicazioni che possano aiutarli a curare le relazioni con gli utenti, a riconoscere e gestire in tempo i comportamenti aggressivi, nonché a prevenirli e mettersi in sicurezza (saranno presenti tra i relatori un maestro di arti marziali e di difesa ed esperti delle forze dell’ordine nonché psichiatri, psicologi e sociologi).
“Il fenomeno delle aggressioni a danno degli operatori sanitari è complesso – spiega la coordinatrice del progetto e responsabile dell’unità operativa Qualità accreditamento e risk management, Maria Bernadette Di Sciascio – e, per contrastarlo, occorrono interventi strutturali e più formazione. Siamo sicuri che questa iniziativa avrà un effetto positivo anche sull’assistenza sanitaria, con un miglioramento del livello di qualità e sicurezza delle cure”.