“La Segreteria Regionale Organizzazione Sindacale DiCCAP/Sulpl, anche a nome del personale del Corpo di polizia municipale di Vasto, esprime tutta la sua più grande soddisfazione per la sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila del giorno 19 giugno 2018 che ha assolto con formula piena il tenente Orlandino Carusi, già comandante del Corpo di polizia municipale di Vasto, dall’ingiusta ed infondata accusa di rifiuto di atti d’ufficio per il servizio notturno estivo della polizia municipale nell’anno 2014”. Così, in un comunicato, il vertice regionale del sindacato autonomo dei vigili, commenta l’esito della vicenda giudiziaria in cui era stato coinvolto l’ex comandante.
“La sentenza della Corte d’appello dell’Aquila fa piena giustizia e, stabilendo che il fatto non sussiste, conferma non solo la correttezza dell’operato del comandante Orlandino Carusi relativamente all’organizzazione dei turni notturni della polizia municipale di Vasto durante il periodo estivo dell’anno 2014, ma ribadisce ancora che l’organizzazione sindacale DiCCAP/Sulpl ed il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, tenente Luigi La Verghetta (già assolto in primo grado per la medesima accusa di rifiuto di atti d’ufficio), avevano pienamente ragione a diffidare l’amministrazione comunale a guida dell’ex sindaco Lapenna sui turni notturni della polizia municipale, a causa della totale mancanza delle condizioni di sicurezza.
La sentenza dimostra quindi – sostiene il Diccap-Sulpl – che il sindaco Lapenna aveva torto marcio nel voler imporre i turni in orario notturno in mancanza di tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori della polizia municipale di Vasto. Ma il paradosso di tutta la vicenda dei turni notturni estivi 2014 fu che il sindaco Lapenna, pur avendo torto, arrivò a denunciare il comandante Carusi ed il tenente La Verghetta, i quali avevano fatto solo il proprio dovere.
A seguito di quell’ingiusta denuncia fatta dall’ex sindaco Lapenna, i tenenti Carusi e La Verghetta, che erano i due ufficiali più alti in grado della polizia municipale di Vasto hanno dovuto patire enormi sofferenze sul piano umano e gravissime penalizzazioni sul piano delle loro carriere professionali.
Cos’ha ottenuto l’ex sindaco Lapenna con quella denuncia? Ha ottenuto le dimissioni del tenente Carusi, considerato dal personale come il miglior comandante che la polizia municipale di Vasto abbia mai avuto. Ha ottenuto la penalizzazione delle possibilità di carriera del tenente La Verghetta, secondo ufficiale del Corpo di polizia municipale. Ha ottenuto l’umiliazione di tutto il Corpo di polizia municipale di Vasto, da sempre considerato come uno dei fiori all’occhiello nell’ambito dei Corpi e servizi di polizia municipale della Regione Abruzzo. Ha ottenuto la distruzione di quello spirito di Corpo, fondamentale per garantire la legalità sul territorio comunale. E, dulcis in fundo, ha anche ottenuto che le spese legali, a seguito dell’assoluzione dei due ufficiali, sono a carico del Comune di Vasto, ovvero della collettività cittadina.
[mic_dx]La Segreteria Regionale DiCCAP/Sulpl vuole ancora una volta stigmatizzare che l’amministrazione a guida dell’ex sindaco Lapenna, in seguito a questa incredibile vicenda, si è spinta financo ad approvare (a soli 8 giorni dalla fine del mandato del sindaco Lapenna) un Regolamento del Corpo di polizia municipale illegittimo, non solo perché adottato con delibera di Giunta, anziché dal Consiglio Comunale, ma anche perché contenente norme in palese violazione della legge nazionale e regionale, prevedendo un dirigente amministrativo estraneo al Corpo di polizia municipale ed un comandante, o meglio – sostiene il sindacato – uno ‘pseudo comandante’ sottoposto a tale dirigente, ledendo in tal modo la piena autonomia organizzativa, operativa, funzionale e gestionale della polizia municipale.
E forse era proprio questo l’obiettivo finale che si voleva raggiungere con quella ingiusta denuncia, che ha spianato la strada ad altri soggetti privi dei requisiti professionali e culturali richiesti dalla legge per poter guidare il Corpo di polizia municipale e – attacca il Diccap – molto più facilmente ‘controllabili’ dall’amministrazione politica”.