È il benvenuto all’estate, con il saluto al sole che sorge, in un rituale che si rinnova, attraverso molte forme, da secoli antichi. È ancora buio quando le prime persone arrivano sulla piana di Punta Penna, accanto alla chiesetta della Madonna di Pennaluce e al maestoso faro che continua a fare il suo lavoro. Pian piano prendono posto e, mentre il sole inizia a mostrarsi all’orizzonte, il Coro Polifonico Stella Maris, diretto da Paola Stivaletta, inizia a diffondere le sue note nell’aria. Musiche, canti soffusi e danze partendo dall’epitaffio di Sicilo, del II secolo a.C., passando per il Medioevo e arrivando fino al Rinascimento con un excursus tra brani profani e sacri. Un clima suggestivo e coinvolgente che viene vissuto con attenzione dalle decine di persone presenti.
[ads_dx]Il sole che sorge celebrato come ‘nuova vita’ e come slancio per una stagione da vivere con gioia. Il concerto all’alba si sposta poi all’interno della chiesa, con tre brani a segnare tre epoche differenti. Altissima Luce, dal medioevo, Exultate Justi, rinascimentale e il contemporaneo Ubi Caritas. Applausi e tanti complimenti al Coro Stella Maris che, anche quest’anno, ha accompagnato con musica, canto e danza, il sorgere del sole nel primo giorno dell’estate.
È Peppino Forte, al termine del concerto, ad esprimere la gratitudine a tutte le persone che, sin dalla prima edizione, quattro anni fa a San Michele, seguono con interesse crescente questo appuntamento ormai divenuto un rituale per il 21 giugno a Vasto.