La comunità islamica ha celebrato la fine del Ramadan, il periodo di quaranta giorni di digiuno dall’alba al tramonto. Quest’anno la lunga preghiera, iniziata al mattino presto, si è svolta a Vasto, ospitata negli impianti sportivi del quartiere San Paolo, dove sono arrivate persone provenienti da tutto il comprensorio. Una mattinata dedicata alla “preghiera e alla condivisione”, come ha spiegato Zaccaria Ali, avvocato e “italiano al 110%, sono nipote di un pescatore vastese, in Kuwait, dove era mio padre (professore del Mattei di Vasto, ndr) ci sono solo nato. Ma sono cresciuto qui a Vasto”. a fine del Ramadan è il momento in cui “rinnovare gli ideali dell’Islam di fratellanza e uguaglianza. Qui ci sono oltre venti nazionalità rappresentate, tutte legate da una stessa fede”.
Qualcuno, passando fuori dagli impianti sportivi, si ferma e osserva con perplessità il viavai di persone e la preghiera cantilenata che arriva dal tendone. “Proprio entrando qui mi sono fermato a spiegare cosa accadeva ad un anziano. Il nostro compito – sottolinea Ali – è far comprendere alle persone ciò che i media nazionali e internazionli non trasmettono. Dobbiamo eliminare lo spauracchio del diverso. I pregiudizi ci sono sempre e sempre ci saranno però devo dire che Vasto e l’Italia sono accoglienti. Credo di essere stato il primo bambino islamico in un asilo della città e non ho mai avuto problemi, qui c’è brava gente”.
Dopo la lunga preghiera l’Imam, arrivato dal Marocco, tiene il suo sermone che poi viene tradotto anche in italiano. Oltre agli aspetti religiosi legati al Ramadan ci sono anche messaggi per tutti i fedeli islamici. “Una fede vera non permette mai a chi la professa di fare del male al prossimo, di agire contro la fede stessa come fanno purtroppo alcuni nostri correligionari. Per un motivo che Dio solo sa, la sua saggia volontà ha voluto che ci troviamo in questo Paese che ci ha aperto le sue porte e ci ha ospitati, offrendoci possibilità di lavoro, di partecipare alla via socio-economica, addirittura abbiamo la libertà di praticare la nostra religione, questo è un fatto molto importante che purtroppo molti dei nostri fratelli ignorano”.
[ads_dx]E poi, citando il Corano, sottolinea che “siamo invitati dunque a comportarci in modo degno di una religione che professa la pace in tutte le sue forme. Ricordiamoci che, essendo residenti in questo Paese, siamo portatori dei valori raccolti in questo versetto: sorga tra di voi una comunità che inviti al bene, raccomandi le buone consuetudini e proibisca ciò che riprovevole”.
La comunità islamica riceve anche la visita del sindaco di Vasto, Francesco Menna. “Sono molto felice di essere qui – dice il primo cittadino – perchè io sono il sindaco di tutti. E poi sono molto legato a tante persone della vostra comunità con cui ho condiviso importanti momenti di incontro e confronto. Negli anni scorsi ho assistito come legale l’associazione Adriatica per gli immigrati e insieme abbiamo risolto tante questioni importanti. Il mio impegno quotidiano è per contribuire a costruire un mondo di integrazione e conoscenza, ad avere corretti rapporti in questa città tra le persone di tutte le religioni. È fondamentale garantire i diritti di tutti sempre nel rispetto delle regole e della crescita di questa comunità vastese”.